Quetta: l'aiuto della Caritas ai profughi afghani
Il numero di persone che ogni giorno valicano il confine tra Pakistan e Afghanistan è raddoppiato nei giorni scorsi. L'Onu prevede l'arrivo di un altro mezzo milione di rifugiati. Due soldati pakistani uccisi al confine. Nonostante le rassicurazioni d'Islamabad, la sicurezza nella provincia del Balochistan resta instabile.
Quetta (AsiaNews) - Dopo la riconquista talebana e il ritiro Usa, conclusosi oggi, la Caritas del Pakistan è impegnata a fornire accoglienza ai rifugiati provenienti dall’Afghanistan. I due Paesi condividono un confine di 2.670 km; la maggior parte degli attraversamenti avvengono nei pressi della città pakistana di Chaman. Nei giorni scorsi diverse immagini mostravano centinaia di persone ammassate al confine nella città afghana di Spin Boldak. La frontiera tra le due località era stata chiusa per una settimana, per poi riaprire il 21 agosto. Da quel momento si è visto un esodo “senza precedenti”, come l’hanno definito le autorità locali.
Secondo fonti sul posto, dopo gli attacchi terroristici rivendicati dall’Isis-K (Stato islamico della provincia di Khorasan) il numero di rifugiati che ha valicato il confine Spin Boldak-Chaman è raddoppiato. In questi giorni, più di 20mila cittadini afghani sono atterrati poi a Islamabad con 332 voli.
Il Commissario straordinario di Chaman ha detto che l’amministrazione comunale e la polizia stanno cercando una sistemazione per i rifugiati afghani. Il ministero dell’Interno ha stabilito che alberghi e campus universitari verranno destinati all'accoglienza. Il governo del Punjab ha dichiarato che fornirà alloggi per i rifugiati “in via temporanea”. Amjad Gulzar, direttore esecutivo di Caritas Pakistan, ha dichiarato ad AsiaNews che l'organizzazione cattolica sta esaminando la situazione ed è pronta a fornire sostegno ai più bisognosi. Egli ha sottolineato che l’assistenza sarà fornita seguendo le linee guida del governo pakistano.
In base ai dati dell’anno scorso, il Pakistan ospita già quasi un milione e mezzo di profughi afghani. L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) si sta preparando al peggio per i prossimi mesi, prevedendo l’arrivo di almeno un altro mezzo milione di persone, visto che la situazione in Afghanistan “rimane incerta e può evolvere rapidamente”.
Il 29 agosto due soldati pakistani sono stati uccisi da colpi sparati oltreconfine. L’esercito del Pakistan ha riferito che è il primo attacco di questo tipo da quando i talebani hanno preso il potere due settimane fa, e che le forze di sicurezza pakistane hanno risposto uccidendo gli aggressori. L’informazione non è però verificabile dai giornalisti o dalle organizzazioni per i diritti umani.
Il generale Qamar Javed Bajwa, capo dell’esercito pakistano, ha assicurato che il confine con l’Afghanistan è sicuro. Il Balochistan, dove si trova Chaman, è una delle province pakistane più turbolente, soggetta ad attacchi da parte di gruppi ribelli baloch e militanti islamisti. Liaquat Shahwani, portavoce del locale governo provinciale, ha affermato che la sicurezza al confine è stata rafforzata. “Non c'è nessun avvertimento ufficiale per eventuali attacchi terroristici, ma le forze di sicurezza sono in allerta e stanno sorvegliando la frontiera”, ha detto Shahwani. “Nelle ultime settimane ci sono stati alcuni attacchi terroristici, ma la situazione è sotto il nostro controllo in Balochistan”.
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