Pyongyang ai nordcoreani all’estero: vietato accedere a internet
Il divieto rivolto a operai e diplomatici nordcoreani residenti all’estero per bloccare la divulgazione di informazioni “proibite”. I trasgressori saranno rimpatriati e puniti a vita. Il tentativo del regime di insabbiare le notizie sull’omicidio di Kim Jong-nam.
Pyongyang (AsiaNews/Rfa) – La Corea del Nord ha ordinato a tutti i suoi diplomatici all’estero di non accedere ad Internet dai loro smartphone. Secondo alcune fonti, il governo di Pyongyang ha anche avvertito che chiunque trasgredirà, sarà costretto al rimpatriario e subirà una “severa” punizione.
A Vladivostok (Russia), tra 2mila e 3mila operai nordcoreani lavorano nell’industria edile e vengono pagati con la valuta del regime. Alcune fonti riferiscono che alcuni supervisori hanno iniziato a ispezionare a sorpresa cellulari degli operai per determinare se qualcuno ha infranto il divieto.
Domenica, una fonte anonima ha riferito a Radio Free Asia (Rfa) che “La Corea del Nord ha proibito di accedere a Internet dal cellulare a tutti i lavoratori che all’estero ricoprono cariche diplomatiche. Il regime ha anche avvertito i lavoratori all’estero che in caso di violazione della direttiva, essi non potranno sottrarsi al rimpatrio obbligato.”
Secondo la fonte, il divieto è parte di un tentativo del regime di Kim Jong-un di controllare i nordcoreani fuori del Paese e impedire loro di accedere alle notizie pubblicate dai media stranieri riguardanti la Corea del Nord e il resto del mondo.
“L’ordine di Pyongyang – afferma la fonte – è quello di bloccare in modo definitivo l’accesso a internet a operai e diplomatici nordcoreani residenti all’estero. Dopo aver emanato la direttiva sono iniziati i controlli a sorpresa sugli smartphone degli operai. Quando i diplomatici nordcoreani vanno fuori dal Paese la prima cosa che fanno è comprare gli smartphone. Sebbene si tratti di dispositivi costosi, sono popolari perché permettono di accedere con facilità alle ultime notizie e informazioni su cosa succede nel mondo”.
L’informatore rivela che ai nordcoreani all’estero non solo è vietato accedere a Internet, ma anche di “condividere informazioni in caso ne venissero a conoscenza. In caso di divulgazione, i responsabili verrebbero costretti a rimpatriare e ricevere ‘severe’ punizioni”.
Notizie di omicidio
Lunedì, un secondo informatore anonimo – anch’esso da Vladivostok – ha dato conferma del divieto di accedere a internet emesso da Pyongyang. “I diplomatici locali hanno radunato gli operai presenti nella regione e hanno consegnato loro la direttiva”.
La fonte ha affermato che in modo probabile il divieto è stato emesso in risposta alla rapida fuga di notizie sull’omicidio dinastico di Kim Jong-nam avvenuto in Malaysia il 14 febbraio. Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, viveva in esilio dal 2001.
L’informatore ha riferito che sarà davvero difficile far rispettare il divieto a tutti gli operai nordcoreani, poiché essi possono contare sull’accesso a Internet e ad altre libertà come i benefits di una residenza all’estero. La maggior parte dei nordcoreani che si trovano all’estero lavorano per molte ore e in condizioni difficili, inoltre la maggior parte del denaro che guadagnano viene confiscata dai loro supervisori e inviata in Corea del Nord per finanziare il regime di Kim.
La fonte afferma che “nonostante Pyongyang minacci gli operai con punizioni… Sarà difficile controllarli dal momento che sono già abituati ad utilizzare internet di frequente e senza restrizioni”.
Le tre principali posizioni nelle compagnie nordcoreane che operano all’estero sono il presidente, il segretario del Partito e l’agente di sicurezza nazionale e vengono indicate rispettivamente come numero 1, 2 e 3. “Le istruzioni per i “numeri 3” – afferma la fonte – sono di ispezionare a caso gli smartphone degli operai. I trasgressori [del divieto di accesso a internet] saranno costretti a tornare in Corea del Nord per essere puniti a vita”
Repressione delle reti televisive
La scorsa settimana, alcuni informatori hanno dichiarato ad Rfa che ai nordcoreani che lavorano in Cina è stato proibito di guardare spettacoli televisivi stranieri e i loro ricevitori televisivi sono stati modificati per ricevere solo trasmissioni dai media ufficiali della Corea del Nord.
A causa delle restrizioni, molte persone non sanno nulla riguardo l’omicidio di Kim Jong-nam – presunto sostenitore di riforme politiche in Corea del Nord e affermato critico del regime. Kim Jong-nam è morto il 14 febbraio dopo essere stato avvelenato con un potente gas nervino mentre si preparava per imbarcarsi su un volo diretto in Cina (a Macao) da Kuala Lumpur.
Secondo la fonte, nel tentativo di arginare le notizie sull’omicidio, sono state imposte restrizioni anche ai movimenti dei commercianti nordcoreani che sperano di viaggiare in Cina per affari o tornare in Corea del Nord.
27/02/2017 08:58
24/02/2017 08:40