30/04/2018, 09.02
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Primi passi ‘concreti’ di riconciliazione fra le due Coree

Seoul smantella gli altoparlanti con cui diffondeva propaganda anti-Pyongyang. La Corea del Nord riporta il fuso orario mezz’ora avanti, al pari con il Sud. Kim Jong-un ha promesso di chiudere il principale sito di test nucleare, aprendo la supervisione a esperti e giornalisti sudcoreani e Usa. Continua il fermento diplomatico: ministro cinese degli Esteri a Pechino, attesa per il summit Usa-Corea del Nord e spiragli di apertura per un colloquio con il Giappone.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – A tre giorni dalla firma della “Dichiarazione di Panmunjom”, le due Coree muovono i primi passi concreti verso la riconciliazione e la “cessazione di tutti gli atti ostili”.

Oggi, la Corea del Sud ha iniziato la rimozione degli altoparlanti installati lungo il confine con il Nord, utilizzati per diffondere musica popolare sudcoreana e propaganda in chiave anti-Pyongyang. Gli apparecchi sono spenti sin dalla scorsa settimana, gesto distensivo di Seoul in vista del summit, reciprocato dal Nord. Questa mattina l'agenzia di stampa nazionale nordcoreana Knca ha annunciato che il Paese riporterà l’orologio avanti di 30 minuti, abolendo il “proprio” fuso orario, stabilito nell’agosto del 2015, per liberarsi del retaggio dell’occupazione giapponese (1910-45) che lo aveva imposto. Gli orologi di Seoul e Pyongyang torneranno a segnare lo stesso orario il prossimo 5 maggio.

A questi atti  si aggiunge una promessa fatta da Kim Jong-un al presidente sudcoreano Moon Jae-in durante i loro colloqui: a maggio Pyongyang chiuderà il sito il Punggye-ri, sotto il monte Mantap, permettendo ad esperti e giornalisti sudcoreani e americani di supervisionare il processo. Negli ultimi giorni, il sito è stato al centro di speculazioni e di studi secondo cui il Punggye-ri sarebbe già inutilizzabile poiché collassato. Sulla questione è intervenuto Kim Jong-un stesso: “due dei quattro tunnel” sono ancora utilizzabili.

Il fermento diplomatico attorno alle due Coree, che coinvolge altre potenze, non si arresta. Il ministro cinese degli Esteri, Wang Li, si recherà questa settimana a Pyongyang. Gli Stati Uniti si dichiarano ottimisti e cresce l’attesa per il summit fra Kim e Trump – il quale afferma che le cose “stanno andando molto bene”. Si affaccia anche la possibilità, grazie alla mediazione di Moon, di un incontro fra Corea del Nord e Giappone, mirante a risolvere la questione dei cittadini giapponesi rapiti fra gli anni ’70 e ’80, e da allora motivo di tensione fra i due Paesi.

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