14/05/2019, 11.42
LIBANO
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Pregare con San Charbel, un monaco modello segno di unità per il Libano

Il giornalista e scrittore Fady Noun ha dedicato un libro di preghiera ad una figura di primo piano della Chiesa maronita. Il libro di 128 pagine sarà disponibile dal 6 giugno. Una vita “talmente fuori dal comune che siamo obbligati a credere che solo la grazia di Dio l’ha resa possibile”. I “molti miracoli” ottenuti “per la sua intercessione”.

Beirut (AsiaNews) - “Vi è un qualcosa di sconcertante nella vita di San Charbel, una personalità libanese di primissimo piano della Chiesa maronita. Siamo in presenza di un eremita giudicato senza sollievo da alcuni, ma la cui vita è talmente fuori dal comune che siamo obbligati a credere che solo la grazia di Dio l’ha resa possibile”. Con queste parole viene presentato ai lettori il volume curato dal giornalista e scrittore libanese Fady Noun, vice-direttore de. L’Orient-Le Jour, dedicato a una delle figure più importanti della tradizione maronita. 

Edito da Nouvelle Cité e intitolato “Prier 15 jours avec Saint Charbel” [Pregare 15 giorni con San Charbel], il libro consta di 128 pagine e sarà disponibile nei negozi e in rete a partire dal prossimo 6 giugno. Secondo l’intenzione che ha animato l’autore, il volume approfondisce il percorso spirituale del monaco libanese nato nel 1828 e deceduto la viglia di Natale del 1898. Considerato un santo per tutto il Libano, segno di unità per il Paese ed erede dell’esperienza del fondatore San Marone, egli è stato beatificato nel 1965 e canonizzato nel 1977 da papa Paolo VI. 

“Guardiano del cuore e vigile osservatore della regola del suo ordine - prosegue la presentazione - egli è stato un monaco modello, guidato fino a un’unione elevata e intima con Dio”. Di tutti i villaggi cristiani e musulmani che circondano il monastero di Annaya (Monte Libano), “siamo venuti fino al suo eremo per essere ascoltati nella confessione, per sollecitare la sua preghiera e ottenere l’acqua santa”. 

L’autore ricorda i “molti miracoli” ottenuti “per sua intercessione, sia durante la sua vita che in seguito alla sua morte”. A pochi mesi di distanza dalla sua sepoltura, alcuni testimoni riferiscono di una luce abbagliante attorno alla sua tomba. E ancora, un corpo incorrotto che avrebbe trasudato sangue misto ad acqua per un fenomeno inspiegabile ancora oggi oggetto di dibattito. Questi fenomeni hanno originato “una devozione popolare” che è cresciuta e si è rafforzata nel tempo. 

A San Charbel sono attribuiti vari miracoli, determinanti nelle cause di beatificazione e di canonizzazione. Fra questi vi sono le guarigioni ritenute miracolose di una religiosa, suor Mary Abel Kamari, di Iskandar Naim Obeid di Baabdat e di Mariam Awad di Hammana. A S. Charbel si affidano anche fedeli musulmani, ricevendo miracoli e guarigioni.

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