Picchiati dalla polizia per ‘materiale pericoloso’, tre minori rischiano 26 anni di carcere
La vicenda è avvenuta nel febbraio 2019 a Van, nel settore orientale del Paese, ma è emersa solo in questi giorni. I giovani, fra i 14 e i 17 anni, sono accusati di “propaganda per organizzazione terroristica” curda. Gli agenti che hanno commesso le violenze tuttora impuniti. Nessuna traccia dei video di sorveglianza della caserma.
Van (AsiaNews/Agenzie) - Picchiati in maniera brutale dagli agenti mentre si trovavano all’interno di una caserma di polizia, tre minori fra i 14 e i 17 anni finiranno a processo rischiando fino a 26 anni di galera se riconosciuti colpevoli. Secondo l’accusa, i giovani sono incriminati per “possesso e diffusione di materiale pericoloso, resistenza a pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue finzioni, insulto, propaganda per una organizzazione terroristica, adesione a una organizzazione e disturbo della circolazione”.
I fatti risalgono al 15 febbraio 2019 ma sono emersi solo nel fine settimana, in concomitanza con la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell’adolescenza: i tre minorenni picchiati e abusati dalla polizia - Ö.S. (14 anni), Ş.Y. (16 anni) e O.D. (17 anni) - rischiano una pena variabile fra i 10 e i 26 anni di galera; di contro, gli agenti autori delle violenze non sono stati sinora nemmeno identificati, mentre le inchieste a loro carico hanno subito ostacoli e depistaggi.
Nell’atto di accusa di tre pagine, depositato presso la sesta Corte penale del tribunale di Van, nell’estremo orientale del Paese, sono contenuti capi di imputazione della polizia e un breve profilo di due organizzazioni considerate terroriste da Ankara: il Partito curdo dei lavoratori (Pkk) e l’Unione delle Comunità del Kurdistan (Kck). Per giustificare le ferite riportate dai tre giovani in caserma, gli agenti scrivono che uno di loro avrebbe “battuto la testa contro un balcone, mentre fuggiva dalla polizia”. Durante la corsa egli avrebbe lanciato del materiale compromettente, utilizzato durante proteste di piazza. Foto e video “di propaganda dell’organizzazione”, aggiunge la denuncia, “sono stati rinvenuti nei loro telefoni cellulari”.
La prima udienza nel processo a carico dei tre minorenni è in programma il prossimo 25 febbraio. Al contempo, l’associazione degli avvocati di Van ha sporto denuncia contro gli agenti autori del pestaggio. Tuttavia, il pubblico ministero ha cambiato cinque volte il capo di imputazione nei loro confronti e le indagini sembrano essersi arenate, per non dire insabbiate in un clima di omertà. I legali hanno più volte richiesto, sempre invano, di poter ottenere le immagini delle videocamere di sorveglianza all’interno della stazione di polizia.
Il 20 novembre si è celebrata la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell’adolescenza. Proprio in questo giorno, nel 1959, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo, poi revisionata nello stesso giorno del 1989 come Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell’adolescenza. Un documento più che mai attuale, visto che nel mondo ogni anno un miliardo di minori tra i due e i 17 anni è vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica; 12 milioni di ragazze si sposano prima dei 18 anni con uomini spesso molto più grandi; 85 milioni di bambini e ragazzi sono sfruttati nel contesto del lavoro minorile.
14/11/2020 08:00