Phnom Penh: dopo l'arresto Mech Dara lascerà il giornalismo
Il reporter 36enne che aveva documentato i centri per le truffe online a Sihanoukville era finito in carcere a fine settembre per essere poi rilasciato su cauzione dopo tre settimane, con un video di scuse all'ex premier Hun Sen e a suo figlio, l'attuale premier Hun Manet. Ha spiegato che la detenzione e minacce della polizia hanno minato il suo spirito.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Mech Dara, giornalista cambogiano arrestato a fine settembre per aver denunciato la proliferazione di centri per truffe nel suo Paese, ha annunciato il suo ritiro dal giornalismo. Detenuto dal 30 settembre con l’accusa di incitamento ai disordini sociali, il 36enne è stato rilasciato dopo tre settimane grazie alle pressioni internazionali e alla diffusione di un video che lo mostra mentre chiede scusa all’ex leader della Cambogia, Hun Sen, e a suo figlio, l’attuale primo ministro Hun Manet.
"Ho deciso di ritirarmi dal giornalismo a causa dell'arresto, dell'interrogatorio e della prigionia", ha dichiarato il giornalista all’Agence France Press. "Ho ancora paura", ha aggiunto. Mech Dara ha raccontato di essere stato interrogato e minacciato dalla polizia. "Questo ha minato il mio spirito e non ho più coraggio", ha detto Dara, riferendosi all'arresto e al periodo trascorso in prigione. "L'interrogatorio e poi la prigione hanno davvero, davvero schiacciato la mia anima". Dara ha poi detto di aver chiesto al tribunale di ritirare le accuse contro di lui.
Ieri, il premier Hun Manet ha pubblicato alcune foto che lo ritraggono insieme a Dara, incluso un momento in cui i due si abbracciano. Dara ha riferito di aver comunicato al premier la sua decisione durante un incontro avvenuto poco dopo il rilascio.
La polizia aveva fermato Dara mentre lasciava, in auto con la sua famiglia, la città di Sihanoukville, nota per ospitare numerosi centri illegali dediti alle truffe online. Secondo l'Associazione dei giornalisti della Cambogia, l’arresto è avvenuto in seguito alla pubblicazione di un’immagine che mostrava la presunta demolizione di un sito turistico per far spazio a una cava. Per le autorità locali si trattava di “fake news”, mentre il tribunale municipale di Phnom Penh ha accusato Dara di “suscitare rabbia e indurre le persone a fraintendere la leadership del governo cambogiano”, parole spesso utilizzate per reprimere anche attivisti e voci di dissenso. Dara rischia fino a due anni di carcere se condannato.
In passato Dara ha lavorato per Voice of Democracy, un’emittente indipendente chiusa dalle autorità nel febbraio 2023. Da allora il giornalista ha utilizzato i propri social media per documentare le operazioni criminali nei centri per le truffe online e alcuni suoi reportage sono apparsi anche su testate internazionali. Nel 2023 il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha conferito a Dara un “Hero Award” per le sue indagini sulla tratta di esseri umani.
L'organizzazione Reporter senza frontiere ha dichiarato che l’abbandono di Dara "lascerà un vuoto nel panorama giornalistico cambogiano. Reprimendo giornalisti come Mech Dara, il governo cambogiano ha inviato un messaggio inquietante, e minaccia direttamente i pochi giornalisti indipendenti rimasti nel Paese," ha affermato Aleksandra Bielakowska di RSF all’AFP.
Anche Beh Lih Yi, coordinatrice del programma Asia del Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), ha definito la vicenda "allarmante": "La vivace stampa libera della Cambogia è ormai un'ombra di ciò che era un tempo, dopo quasi quattro decenni di governo autoritario di Hun Sen. Il primo ministro Hun Manet non è diverso da suo padre," ha commentato all’AFP.
18/02/2021 10:19
14/12/2022 10:51