Peshawar, leader sikh: governo incapace di tutelare le minoranze religiose, a rischio le attività
Islamabad (AsiaNews) - "Temiamo per le nostre vite, siamo costretti ad abbandonare la città dei nostri padri. Il governo ha fallito nel suo compito di garantire la nostra sicurezza e gli affari hanno subito pesanti contraccolpi in seguito a questi incidenti". Sono parole di accusa e di indignazione verso Islamabad, quelle lanciate dal leader sikh Buldave Singh, autorevole rappresentante della minoranza religiosa a Peshawar. Egli punta il dito contro l'esecutivo centrale e il governo provinciale di Khyber Pukhtunkhawa, incapaci di arginare le violenze di natura etnica e confessionale in Pakistan. L'attacco contro i sikh nella provincia settentrionale segue l'assalto agli ahmadi a Gujranwala, a fine luglio, che ha causato la morte di quattro persone fra cui due bambini.
Il 5 agosto scorso tre membri della comunità sikh - Jasmot Singh, Bahram Singh e Manmit Singh - sono stati colpiti mentre si trovavano all'interno dei loro negozi, situati nella parte antica della città di Peshawar. Jasmot è morto nelle ore successive all'attacco per le ferite riportate, gli altri due uomini sono ricoverati in condizioni critiche in ospedale.
Ieri la minoranza è scesa in piazza per protestare contro l'attacco, accusando il governo provinciale di non saper garantire - da almeno un paio di anni - la sicurezza delle minoranze. I manifestanti hanno bloccato una fra le principali arterie della città, chiedendo all'amministrazione locale azioni decise per consegnare i colpevoli alla giustizia.
Nel recente passato Peshawar è stata teatro di sanguinosi attacchi contro moschee e chiese: è ancora vivo il ricordo della strage del 22 settembre 2013 alla All Saints Church di Peshawar, quando due attentatori suicidi si sono fatti saltare in aria nei pressi dell'edifico causando più di 140 morti e 161 feriti. Nel gennaio scorso una bomba ha colpito una moschea, durante un momento di preghiera per la pace e la convivenza interreligiosa, decine i morti e feriti.
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97% professa l'islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo e seconda fra i Paesi musulmani dopo l'Indonesia. Circa l'80% è musulmano sunnita, mentre gli sciiti sono il 20% del totale. Vi sono inoltre presenze di indù (1,85%), cristiani (1,6%) e sikh (0,04%). Dall'inizio della campagna di violenze dei talebani pakistani nel 2007 sono state uccise più di 6.800 persone in attentati, esplosioni e omicidi mirati in tutto il Paese.