Pechino trascina New Delhi: la crescita economica dell’India si ferma al 7%
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - La crescita economica dell’India si attesta al 7% nel trimestre di aprile-giugno 2015, ed è inferiore alle aspettative che prevedevano un aumento di 7,5 punti percentuali. Il mercato indiano segue a ruota la crisi di quello cinese, che ad agosto ha registrato un crollo sia nel settore manifatturiero che in quello industriale. Secondo alcuni, il rallentamento della Cina potrebbe favorire maggiori investimenti stranieri in India, ma altri esperti avvertono che New Delhi non sostituirà nel breve periodo Pechino come motore trainante dell’economia mondiale.
La battuta d’arresto dell’economia indiana è uno smacco per il primo ministro Narendra Modi, eletto lo scorso anno con la promessa di accelerare la crescita e creare nuovi posti di lavoro. Pubblicati oggi, i dati riportano che nello scorso trimestre l’India è cresciuta “solo” del 7%, eguagliando così in tasso di crescita della Cina.
Secondo alcuni commentatori, i timori sulla crisi perdurante del mercato cinese potrebbero portare gli investitori a rivolgere i propri capitali verso il sub-continente indiano. Ma il Times of India cita oggi un economista della HDFC Bank [quinto maggiore istituto di credito del Paese - ndr] che riferisce: “C’è una grande enfasi sulle opportunità che l’India ha davanti a sé, ma non si concentra l’attenzione sulle sfide attuali”. Prima tra tutte, l’assenza degli investimenti da parte dei privati. Per questo, il quotidiano riporta la proposta di alcuni burocrati di tagliare i tassi di interesse fino a 50 punti base, in modo da favorire la spesa del settore privato.
In alternativa, per controbilanciare la penuria del settore privato, il Firstpost sottolinea che l’unica alternativa sarebbe aumentare la spesa pubblica, come già il governo ha annunciato. “Ma le banche statali - continua il sito -, che di solito prestano soldi per progetti di lungo termine ad alto rischio, sono a capitale vincolato. Le agenzie di rating hanno notato che anche l’infusione di capitale di 70mila crore [700 miliardi di euro - ndr], di recente annunciata dal governo, non sarà sufficiente a colmare la differenza di capitale richieste dalle banche statali”.
Per questo motivo, Karishma Vaswani, corrispondente per la Bbc dall’Asia ed esperta in economia, afferma: “La realtà è che l’india non sostituirà la Cina come guida della crescita globale. La sua economia è solo un quinto di quella cinese. Nonostante tutti i problemi che oggi affliggono il Dragone, esso non scomparirà del tutto dai radar degli investitori. Non c’è alcun dubbio che il rallentamento della Cina offrirà all’India possibilità di espansione, ma questo vuol dire che l’India deve agire in fretta per poter sfruttare il vantaggio”.
16/05/2019 08:52