21/12/2022, 12.06
CINA-UNIONE EUROPEA
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Pechino e Ue si danno battaglia al Wto su Lituania e proprietà intellettuale

L’Unione accusa la Cina di politiche commerciali “coercitive” nei confronti di Vilnius e di violare i diritti delle imprese europee presenti sul suo territorio. A gennaio gli europei supereranno il veto cinese all’istituzione di due appositi tribunali al Wto. Relazioni sempre più difficili tra le due parti.

Pechino (AsiaNews) – Cina e Unione europea si danno battaglia all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Nel mirino dell’Europa le politiche “coercitive” del governo cinese nei confronti della Lituania e il furto della proprietà intellettuale delle imprese europee che operano nel mercato del gigante asiatico.

Secondo il South China Morning Post, la Cina ha bloccato due procedimenti avviati dall’Unione davanti alla corte d’arbitrato del Wto. Per Pechino, la mossa della Ue è “incomprensibile” e “prematura”, mentre le due dispute potrebbero essere risolte in modo amichevole tramite negoziati bilaterali.

Il veto cinese avrà però vita breve: in base alle regole del Wto può essere usato una sola volta, e la Ue è pronta a richiedere il giudizio sui due casi a gennaio.

La questione Taiwan ha portato alla rottura dei rapporti tra Cina e Lituania. A novembre 2021 il governo taiwanese ha aperto nella capitale lituana Vilnius una missione con il nome “Taiwanese”. La mossa ha provocato l’immediata risposta di Pechino, secondo cui il mancato uso del nome “Taipei” è una violazione della “politica dell’unica Cina”. Per il Partito comunista cinese, l’isola è una provincia “ribelle” da riunificare con la forza se necessario. Da allora i cinesi hanno azzerato i rapporti commerciali con i lituani, un’azione coercitiva denunciata dalla Ue al Wto.

Sulla protezione della proprietà intellettuale, l’Unione contesta alcune decisioni delle corti cinesi che impediscono alle imprese europee presenti in Cina di proteggere le proprie patenti tecnologiche in tribunali esteri, inclusi quelli europei. In caso di violazione di queste disposizioni, gruppi hi-tech europei come Nokia, Sharp ed Ericsson rischiano multe giornaliere da 130mila euro o denunce penali.

La Ue è il principale partner commerciale della Cina, mentre Pechino è il primo per l’Unione. Negli ultimi anni i rapporti tra le due parti sono diventati sempre più tesi. L’Europa accusa i cinesi di pratiche commerciali scorrette, ripetute violazioni dei diritti umani, opaca gestione della pandemia da Covid-19, tentativi di dividere il blocco europeo e sostegno all’invasione russa dell’Ucraina. Da parte sua la Cina chiede alla Ue di acquisire maggiore autonomia strategica rispetto agli Stati Uniti, soprattutto in ambito economico.

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