Patriarca di Baghdad a Ban Ki-moon: L'Onu non resti in silenzio e immobile davanti al massacro dei cristiani
Baghdad (AsiaNews) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "non può rimanere fermo ed essere un semplice osservatore delle continue atrocità commesse contro i cristiani", la comunità internazionale "faccia pressione su tutte le parti in causa per fermare questo massacro. L'instabilità dell'Iraq mette a rischio l'intero Medio Oriente". Lo scrive il Patriarca di Baghdad, Mar Louis Raphael Sako, in una lettera indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Di seguito il testo completo della lettera.
Eccellenza,
Le scrivo riguardo l'attuale situazione in Iraq e in Medio Oriente, argomento che rappresenta una grave preoccupazione per me e che so essere una preoccupazione anche per lei e le Nazioni Unite. Mi permetta di usare questa opportunità anche per ringraziare lei e il Consiglio di sicurezza dell'Onu per il documento di condanna contro l'Isis. L'instabilità dell'Iraq minaccia l'intera regione. La pressione diplomatica è necessaria per rispondere a questa crescente instabilità in Medio Oriente. Si tratta di una questione che preoccupa, anche ala luce dei crescenti attacchi contro i cristiani e le minoranze.
Noi, la comunità cristiana, ci appelliamo alle Nazioni Unite affinché facciano pressioni politiche sulla comunità internazionale: il Consiglio di sicurezza non può rimanere fermo ed essere un semplice osservatore delle continue atrocità commesse contro i cristiani. Siamo stati felici del vostro comunicato, che definisce "crimini contro l'umanità" i crimini commessi contro i cristiani e di conseguenza vi invitiamo a fare pressione su tutti affinché vengano rispettati i diritti umani.
Eccellenza, noi cristiani siamo cittadini pacifici che amano la pace nel mezzo di uno scontro fra sciiti e sunniti, così come siamo in mezzo a scontri condotti fra gruppi armati militari. La nostra comunità ha sofferto un numero sproporzionato di difficoltà causate da conflitti settari, attacchi terroristici, emigrazione e ora persino pulizia etnica: i militanti vogliono cacciare la comunità cristiana.
Ci appelliamo con urgenza alle Nazioni Unite affinché facciano pressione sul governo iracheno e mettano in pratica ogni sforzo per proteggere le minoranze etniche e religiose. Il nuovo governo, una volta insediato, dovrebbe impegnarsi nella protezione delle minoranze e nella lotta all'estremismo.
Ci appelliamo con urgenza alle Nazioni Unite affinché accelerino l'assistenza umanitaria, assicurandosi che gli aiuti raggiungano quelle comunità e quei gruppi vulnerabili che hanno urgente bisogno di aiuto. Alla luce della situazione attuale, questo bisogno potrebbe durare più di un anno. La comunità cristiana cacciata dalla sua terra ha bisogno di acqua, medicinali e servizi di base.
Ci appelliamo con urgenza alle Nazioni Unite affinché sviluppino un piano, una strategia per proteggere e preservare il nostro patrimonio, colpito e dato alle fiamme dai militanti. Continuano a bruciare chiese e antichi monasteri. Sarà difficile ricostruire chiese e monasteri antichi.
+ Louis Raphael I Sako
Patriarca della Chiesa cattolica caldea