Papa: viaggio in Terra Santa nel segno dell'ecumenismo
Città del Vaticano (AsiaNews) - Una "preghiera ecumenica", un Padre Nostro, recitata insieme da papa Francesco e dal patriarca ecumenico Bartolomeo I sarà il fatto storico, senza precedenti, che segnerà il viaggio "breve, ma intenso" del Papa in Terra Santa, in programma dal 24 al 26 maggio. L'ha sottolineato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in un briefing dedicato alla illustrazione della visita papale.
La commemorazione dei 50 anni dall'abbraccio tra Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora, che ha segnato l'inizio di una nuova stagione nei rapporti tra cattolici e ortodossi, centrale nel pellegrinaggio di papa Francesco, sarà indicata anche dagli incontri, ben quattro, tra i successori di papa Montini e Atenagora. Il primo incontro sarà privato, la sera di domenica 25 nella Delegazione apostolica a Gerusalemme: "stesso luogo, stessa stanza" ha sottolineato padre Lombardi in cui si incontrarono papa Montini e il patriarca ortodosso,. Dopo il colloquio privato e lo scambio di doni, i due firmeranno una "dichiarazione congiunta". Successivamente il Papa e Bartolomeo si recheranno, separatamente, al Santo Sepolcro per un incontro ecumenico, durante il quale commemoreranno la morte e risurrezione di Gesù e reciteranno insieme il Padre nostro: "Una preghiera comune in un luogo santo di Gerusalemme, in particolare nel Santo Sepolcro, è qualcosa che non c'è stata mai", ha sottolineato il portavoce vaticano, neppure Atenagora e Paolo VI ebbero un "momento pubblico di preghiera comune". Il Papa e Bartolomeo con la stessa auto - "normale", perché Francesco non userà auto blindate né papamobile - andranno al patriarcato latino di Gerusalemme, dove ceneranno con i patriarchi, i vescovi e il seguito papale. Quarto e ultimo incontro, il giorno dopo, lunedì, quando il Papa si accomiaterà dal Patriarca ecumenico nell'edificio antistante la chiesa ortodossa di Viri Galileai sul Monte degli Ulivi.
Accanto al carattere ecumenico, a dare un'impronta interreligiosa alla visita papale, anche se non è fissato nessun incontro ufficiale con i rappresentanti delle altre religioni, sarà la presenza nella delegazione ufficiale che accompagnerà il Papa di Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico latinoamericano, e di Omar Abboud, ex segretario generale del Centro islamico dell'Argentina, entrambi vecchi amici del card. Bergoglio. "E' una maniera concreta" di parlare del dialogo interreligioso, ha commentato padre Lombardi. "Viaggeranno insieme da amici, si conoscono da molto tempo, non ci sarà bisogno di fare grandi discorsi sul dialogo interreligioso". In programma, comunque, anche incontro con i due gran rabbini di Gerusalemme (sefardita e askenazita) e il gran muftì alla spianata delle moschee. E il 26, novità rispetto alle altre visite papali, "perché in passato non faceva parte del cerimoniale", il Papa deporrà fiori al monte Herzl, luogo che ricorda il fondatore del sionismo Theodor Herzl.
Ai giornalisti, infine, che domandavano se ci sia preoccupazione per i recenti atti di vandalismo contro luoghi cristiani, padre Lombardi ha risposto esprimendo la "condanna" della Santa Sede, condivisa da "tutti, comprese le autorità israeliane", e ha aggiunto l'"auspicio che il viaggio si svolga in un clima sereno: non abbiamo motivo di dubitarne".