01/10/2018, 13.24
VATICANO
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Papa: se un malato si sente amato, l'ombra negativa dell'eutanasia scompare

“Stiamo vivendo quasi universalmente una forte tendenza alla legalizzazione dell'eutanasia”, ma “sappiamo che quando viene fatto un accompagnamento umano sereno e partecipativo, il paziente cronico grave o il paziente malato terminale percepisce questa sollecitudine”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Anche un paziente terminale se si sente amato, rispettato, accettato, “l'ombra negativa dell'eutanasia scompare o diventa quasi inesistente”. L’ha affermato papa Francesco nel discorso che ha rivolto ai circa 70 partecipanti al IV Seminario sull’etica nella gestione della salute, che si svolge da oggi al 5 ottobre,ricevuti stamani in Vaticano.

Nel suo discorso, in spagnolo, Francesco è partito dalla costatazione che il mondo della salute in generale, e particolarmente in America Latina, vive un’epoca segnata dalla crisi economica. Le difficoltà nell’accesso alle terapie e ai farmaci, ha rilevato possono far cadere nello scoraggiamento. Ma se è vero che il rapporto costi-benefici implica una distribuzione delle risorse, bisogna trovare nel malato, un fratello. Il principio ispiratore “non è un ideale astratto”, ma una persona concreta , un volto che spesso soffre. “Siate coraggiosi e generosi” nell'uso di mezzi economici e tecno-scientifici, ha esortato il Papa, perché “coloro che ne beneficiano, specialmente i più poveri, apprezzeranno i vostri sforzi e le vostre iniziative”.

Ci vuole poi attenzione perché la cura dei malati non consiste semplicemente nell’applicazione asettica di farmaci e non si limita solo al ripristino della salute. Questo è evidente nelle cure palliative. “Stiamo vivendo quasi universalmente una forte tendenza alla legalizzazione dell'eutanasia”, ma “sappiamo che quando viene fatto un accompagnamento umano sereno e partecipativo, il paziente cronico grave o il paziente malato terminale percepisce questa sollecitudine”. E quindi “anche in queste dure circostanze, se la persona si sente amata, rispettata, accettata, l'ombra negativa dell'eutanasia scompare o diventa quasi inesistente, perché il valore del suo essere si misura dalla sua capacità di dare e ricevere amore, non dalla sua produttività”. Gli operatori sanitari, quindi, si devono impegnare in un continuo aggiornamento delle competenze per poter rispondere alla loro vocazione di “ministri della salute” e in questo ambito la “Nuova carta degli agenti sanitari” è uno strumento utile.

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