Papa: la "lavanda dei piedi", "un gesto d'amore, di servizio", per ricordarci che "dobbiamo essere servi gli uni degli altri"
Roma (AsiaNews) - "Un gesto d'amore, di servizio", per ricordarci che "dobbiamo essere servi gli uni degli altri". "Pensiamo agli altri" è il messaggio che papa Francesco ha spiegato essere contenuto nel gesto della "lavanda dei piedi" che egli ha compiuto, oggi pomeriggio, a 12 ospiti del Centro riabilitativo Santa Maria della Provvidenza, della Fondazione Don Carlo Gnocchi.
Terzo papa a visitare la Fondazione dopo Paolo VI (23 dicembre 1963) e Giovanni Paolo II (23 dicembre 1990), Francesco ha voluto ancora compiere il rito nei confronti di "ultimi", i ragazzi detenuti a Casal del Marmo l'anno scorso, i sofferenti del "Don Gnocchi" oggi.
Persone di età differenti, vittime di diversi handicap e di diverse appartenenze religiose: tre stranieri e 9 italiani. Il più giovane, Osvaldinho, originario di Capoverde, ha 16 anni, ed è condannato su una sedia a rotelle per un tuffo in mare la scorsa estate. I più anziani Pietro e Angelica hanno 86 anni. Davanti a ognuno il Papa si è inginocchiato, ha lavato, asciugato e baciato i piedi.
La lavanda dei piedi, ha ricordato il Papa, vuole rievocare il gesto compiuto da Gesù durante l'Ultima cena, e che viene ripetuto durante la Messa "in Coena Domini", che apre il triduo pasquale. "Quello che Gesù ha fatto nell'Ultima Cena - ha detto Francesco - è un gesto di congedo". "E' come l'eredità che ci lascia. Lui è Dio e si è fatto servo, servitore nostro. E questa è l'eredità: anche voi dovete essere servitori gli uni degli altri. E Lui ha fatto questa strada per amore: anche voi dovete amarvi ed essere servitori e nell'amore. Questa è l'eredità che ci lascia Gesù".
"E - ha proseguito - fa questo gesto di lavare i piedi, che è un gesto simbolico: lo facevano gli schiavi, i servi ai commensali, alla gente che veniva a pranzo, a cena, perché in quel tempo le strada erano tutte di terra e quando entravano in casa era necessario lavarsi i piedi. E Gesù fa un gesto, un lavoro, un servizio di schiavo, di servo". "Questo - ha ribadito - lo lascia come eredità tra noi. Noi dobbiamo essere servitori gli uni degli altri. E per questo, la Chiesa, al giorno d'oggi, che si commemora l'Ultima Cena, quando Gesù ha istituito l'Eucaristia, anche fa, nella cerimonia, questo gesto di lavare i piedi, che ci ricorda che noi dobbiamo essere servi gli uni degli altri".
"Adesso - ha concluso - io farò questo gesto, ma tutti noi, nel cuore nostro, pensiamo agli altri e pensiamo nell'amore che Gesù ci dice che dobbiamo avere per gli altri, e pensiamo anche come possiamo servirle meglio, le altre persone. Perché così Gesù ha voluto da noi".
29/03/2018 16:53