Papa: anche nella Chiesa “tutti i servizi è conveniente che abbiano una scadenza”
Città del Vaticano (AsiaNews) – "Tutti i servizi nella Chiesa è conveniente che abbiano una scadenza, non ci sono leader a vita, questo avviene nei Paesi dove c’è la dittatura". "L’unico insostituibile nella Chiesa è lo Spirito Santo e l’unico Signore è Gesù”. L’ha detto papa Francesco nel corso dell’incontro che ha visto in piazza san Pietro oltre 30mila persone, riunite per la Convocazione del Rinnovamento nello Spirito Santo, presenti, tra gli altri, i cardinali Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, Kurt Kock, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, insieme a patriarchi orientali ortodossi e cattolici, vescovi anglicani e luterani, pastori pentecostali.
Un incontro fatto anche di canti con le voci di Andrea Bocelli e l’israeliana Noa – che ha anche letto una sua lettera al Francesco -sul tema “Vie di unità e di pace – Voci in preghiera per i martiri di oggi e per un ecumenismo spirituale”, che ha visto il Papa sottolineare “l’esigenza” dell’unità dei cristiani, la divisione dei quali è una “contro-testimonianza”. Francesco ha anche pregato per l’unità. "Gesù ci ha promesso lo Spirito Santo. Egli ci guiderà verso l’unità. Lui è quello che ha il carisma che fa le differenze nella Chiesa e anche Lui fa l’unità". "Inviaci lo Spirito Santo che - ha continuato Francesco - ci insegni tutto quello che Gesù ci ha insegnato e che ci dia la memoria di quello che Gesù ha detto. Gesù, Signore tu hai chiesto per tutti noi la grazia dell’unità in questa Chiesa che è tua, non è nostra. La storia ci ha divisi. Gesù aiutaci ad andare sulla strada dell’unità o di questa diversità riconciliata. Signore tu sempre fai quello che hai promesso. Dacci l’unità e tutti i cristiani. Amen"
Il Papa è poi tornato a parlare dell’“ecumenismo del sangue”, quello per il quale “l nemico” non chiede se uno è cattolico, ortodosso o evangelico, ma lo uccide perché è cristiano. “Se il nemico ci unisce nella morte chi siamo noi per non unirci nella vita”. Ricordando poi i copti uccisi in Libia ha aggiunto: “I copti egiziani non sono cattolici, sono cristiani, ma sono i nostri martiri perché hanno dato la vita per Cristo”.
Nel suo discorso, in gran parte improvvisato, il Papa ha anche messo in guardia contro la tentazione del potere che "porta alla vanità, ti senti capace di fare qualsiasi cosa". E’ tutta opera del "diavolo", "il diavolo entra dai portafogli, è questa la porta d’entrata". “Quanti leader diventano pavoni”. “Tutti i leader, anche se io preferisco il termine servitori, si credono indispensabili. Ma è il demonio che li tenta, che li porta a credersi indispensabili qualunque sia l’incarico". E’ il demonio che "li porta a volere essere quelli che comandano, quelli che sono al centro. Passo a passo si scivola nell’autoritarismo, nel personalismo”.
“I leader laici devono fare crescere materialmente e spiritualmente chi verrà dopo. Tutti i servizi, anche nella Chiesa, è conveniente che abbiano una scadenza. Non ci sono leader a vita. Questo avviene in alcuni Paesi dove c’è la dittatura. Questa tentazione è del diavolo: fa passare da servitori a padroni. Questa tentazione fa scivolare nella vanità".
E infine il Papa ha chiesto al Rinnovamento nello Spirito "di prendere iniziative per creare legami di fiducia e cooperazione con i vescovi che hanno responsabilità pastorale di guidare lo Spirito. Prendete iniziative perché tutte le correnti si vincolano con legami di cooperazione con i loro vescovi lì dove si trovano. Voi carismatici, avete la grazia speciale per lavorare per l’unità dei cristiani".
01/06/2014