01/01/2021, 12.17
VATICANO
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Papa: Un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti. La preghiera per lo Yemen

All’Angelus, papa Francesco chiede di affidare “le nostre angosce e i nostri tormenti” alla madre di Dio. Oggi si celebra la 54ma Giornata mondiale della pace, che quest’anno ha come tema “La cultura della cura come percorso di pace”. “Sviluppare una mentalità e una cultura del ‘prendersi cura’, al fine di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità”. Preghiera per i bambini dello Yemen e per il vescovo di Owerri (Nigeria), rapito pochi giorni fa insieme al suo autista.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Sia un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti; un anno carico di fiduciosa attesa e di speranze, che affidiamo alla celeste protezione di Maria, madre di Dio e madre nostra”: è l’augurio espresso da papa Francesco quest’oggi nell’introdurre l’Angelus dalla biblioteca del palazzo apostolico, lasciando vuota la piazza san Pietro per prevenire assembramenti, secondo le regole anti-pandemia. A causa di una sciatalgia, il pontefice non ha potuto presiedere ieri i Vespri e il Te Deum, come pure la messa di stamane nella basilica di san Pietro. All’Angelus egli è apparso in buona salute.

Il papa ha anzitutto sottolineato l’importanza di affidare “le nostre angosce e i nostri tormenti” alla madre di Dio: “Lo sguardo rassicurante e consolante della Vergine Santa è un incoraggiamento a far sì che questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni, sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato”.

Egli ha poi ricordato che oggi si celebra pure la 54ma Giornata mondiale della pace, che quest’anno ha come tema “La cultura della cura come percorso di pace”.

“I dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. E questo per noi è un compito dato da Dio: essere operatori di pace”.

“Si tratta – ha continuato - di sviluppare una mentalità e una cultura del ‘prendersi cura’, al fine di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità, che purtroppo prevalgono. La pace non è solo assenza di guerra, ma vita ricca di senso, impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri. Allora quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagità, diventa possibile e realizzabile”.

“La Vergine Maria, che ha dato alla luce il «Principe della pace» (Is 9,6), e che lo coccola con tanta tenerezza fra le sue braccia, ci ottenga dal cielo il bene prezioso della pace, che con le sole forze umane non si riesce a perseguire in pienezza. La pace è anzitutto dono di Dio; va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ha rinnovato gli auguri per il nuovo anno a tutti e ha proposto un momento di silenzio per la situazione dello Yemen, esprimendo “dolore e preoccupazione per l’incremento delle violenze… che stanno causando molte vittime innocenti”. “Pensiamo ai bambini dello Yemen – ha aggiunto – senza educazione, senza medicine, affamati”.

Il papa ha invitato anche a pregare per la pace in Nigeria e per il vescovo di Owerri, mons. Moses Chikwe, rapito giorni fa insieme al suo autista, perchè possano ritornare incolumi e in libertà.

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