Papa: "Accorato appello" per l'Ucraina, si "sostenga ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia"
Città del Vaticano (AsiaNews) - "Accorato appello" di papa Francesco per l'Ucraina, con l'auspicio che "che tutte le componenti del Paese si adoperino per superare le incomprensioni e per costruire insieme il futuro della Nazione" e con la richiesta alla comunità internazionale "affinché sostenga ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia".
Le tensioni nel Paese che "sta vivendo una situazione delicata" hanno segnato l'Angelus del Papa che, prima di lanciare il suo appello a ripetuto il richiamo a "non servire due padroni" e ha ricordato che "questa settimana inizieremo la Quaresima, che è il cammino del Popolo di Dio verso la Pasqua, un cammino di conversione, di lotta contro il male con le armi della preghiera, del digiuno, della misericordia. L'umanità - ha aggiunto - ha bisogno di giustizia, di riconciliazione, di pace, e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte. (...) Entriamo nella Quaresima in spirito di solidarietà fraterna con quanti, in questi tempi, sono più provati dall'indigenza e da conflitti violenti".
Prima della recita della preghiera mariana, il Papa, citando la liturgia di oggi, aveva sottolineato la pagina del Vangelo di Matteo nella quale Gesù parla della Provvidenza, grazie alla quale "gli uccelli del cielo non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. ...(Mt 6,26.28-29)". La Provvidenza resta "una delle verità più confortanti" della fede anche se "potrebbero risultare astratte e illusorie" per quelle "tante persone che vivono in condizioni precarie, o addirittura nella miseria che offende la loro dignità". "Ma in realtà sono più che mai attuali! Ci ricordano che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Dobbiamo sentire bene, questo, eh? Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente".
"Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio", ed è per questo che "Gesù ha più volte ammonito i ricchi, perché è forte per loro il rischio di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo". "In un cuore posseduto dalle ricchezze, non c'è più molto posto per la fede: tutto è occupato dalle ricchezze, non c'è posto per la fede. Se invece si lascia a Dio il posto che gli spetta, cioè il primo, allora il suo amore conduce a condividere anche le ricchezze, a metterle al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi, anche recenti, nella storia della Chiesa. E così, la Provvidenza di Dio passa attraverso il nostro servizio agli altri, il nostro condividere con gli altri". "Sapete? Il sudario non ha tasche! E' meglio condividere, perché noi portiamo in Cielo soltanto quello che abbiamo condiviso con gli altri".
La strada indicata da Gesù "può sembrare poco realistica rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica". Ma "se ci si pensa bene ci riporta alla giusta scala di valori", come Gesù stesso dice quando afferma: "La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?".
"Per fare in modo che a nessuno manchi il pane, l'acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute - ha concluso - bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre che è nei cieli e quindi fratelli tra di noi, e ci comportiamo di conseguenza Questo lo ricordavo nel Messaggio per la Pace del primo gennaio: la via per la pace è la fraternità: questo andare insieme, condividere le cose insieme".
18/11/2014
12/02/2021 11:35
16/02/2018 11:08