Papa: 'Maria è una mamma che ci porta per mano verso Gesù'
All'udienza generale il pontefice ha continuato il ciclo di catechesi sullo Spirito Santo e la sua "sposa", la Chiesa. La meditazione dedicata alla "pietà mariana": la Madonna è "una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente", che può essere "letta" da tutti. Il "sì" all'Angelo è esempio di "disponibilità unita all’attiva prontezza", ha detto. Al termine l'invito a non dimenticare i Paesi in guerra.
Città del Vaticano (AsiaNews) - “A Gesù per Maria”. È un detto della tradizione cattolica su cui papa Francesco ha posato l’attenzione questa mattina, durante l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. “La Madonna ci fa vedere Gesù, e lei ci apre le porte, sempre. La Madonna è la mamma che ci porta per mano verso Gesù”, ha aggiunto a braccio all’inizio della catechesi che continua il ciclo dedicato allo Spirito Santo e alla sua “sposa”, la Chiesa. “Mai la Madonna segnala se stessa, la Madonna segnala Gesù. E questa è la pietà mariana”. Il tema della meditazione odierna era infatti “Una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente: Maria e lo Spirito Santo”, la lettura di riferimento un brano tratto dagli Atti (At 1,12-14), letto nelle varie lingue ai numerosi fedeli radunati per l'occasione.
La pietà mariana è un mezzo con cui “lo Spirito Santo attua la sua opera di santificazione nella Chiesa” al pari di altri come la Parola di Dio, i Sacramenti e la preghiera. Bergoglio, riportando le parole di San Paolo in cui sottolinea che la comunità cristiana è una “lettera […] non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani”, ha affermato che Maria “è anch’essa una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente”. Per questo motivo può essere “letta”, avvicinata, da tutti gli esseri umani. “Anche da chi non sa leggere libri di teologia, da quei piccoli ai quali Gesù dice che sono rivelati i misteri del Regno, nascosti ai sapienti”, ha proseguito il Pontefice.
Dal suo “sì” detto all’Angelo, la Madonna pare dire a Dio “Eccomi, sono una tavoletta da scrivere: lo Scrittore scriva ciò che vuole, faccia di me ciò che vuole il Signore di tutto”, ha aggiunto. Ai tempi di Gesù si scriveva su tavolette cerate, oggi al suo posto ci sarebbe un foglio bianco. Quel sì è “il vertice di ogni comportamento religioso davanti a Dio”, diceva un noto esegeta, poiché esprime “disponibilità unità all’attiva prontezza”. Da Lei è quindi possibile imparare che nonostante le molte disquisizioni teologiche e teoriche sulla Chiesa e la santità - che spesso sono incomprensibili ai più - è bene ricordarsi di “due sole parole che tutti, anche i più semplici, possono pronunciare in ogni occasione: Eccomi e fiat”. “Con il suo esempio e la sua intercessione ci spinge a dire anche noi il nostro sì a Lui”.
Sempre, in ogni epoca, i cristiani e la Chiesa si trovano nella situazione di dover predicare il Vangelo, ma spessp rimangono in attesa di una “potenza dall’alto”. Dopo l’Ascensione di Gesù al cielo, ha ricordato il Santo Padre, i discepoli non erano da soli. C’erano con loro diverse donne, tra cui Maria. “La sua presenza è diversa e unica fra tutte. Tra lei e lo Spirito Santo c’è un vincolo unico ed eternamente indistruttibile che è la persona stessa di Cristo”, ha affermato.
Anche San Francesco d’Assisi, riportato dal papa che per la prima volta ha assunto il suo nome, disse in una preghiera che Maria è “figlia e ancella dell’altissimo Re il Padre celeste, madre del santissimo Signore Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo”. “Figlia del Padre, Madre del Figlio, Sposa dello Spirito Santo! Non si poteva illustrare con parole più semplici il rapporto unico di Maria con la Trinità”, ha commentato il Vescovo di Roma. “Impariamo da lei a essere docili alle ispirazioni dello Spirito, soprattutto quando Egli ci suggerisce di alzarci in fretta e andare ad aiutare qualcuno che ha bisogno di noi, come fece lei subito dopo che l’angelo la lasciò”.
Al termine dell’udienza papa Francesco, durante i saluti dedicati a fedeli e pellegrini di lingua italiana, ha chiesto di non dimenticare i Paesi in guerra. “Fratelli e sorelle, la martoriata Ucraina soffre. Non dimentichiamo l’Ucraina”. Paese che ha subìto stamane il primo raid russo nella capitale Kyiv dopo settimane. E ancora: "Non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar, e tante nazioni in guerra. Non dimentichiamo quel gruppo di palestinesi mitragliati, innocenti”. Già aveva ricordato in due occasioni la scorsa settimana queste 153 vittime degli attacchi israeliani. "Preghiamo per la pace, abbiamo tanto bisogno. Tanto bisogno di pace. A tutti la mia benedizione”, ha concluso il Santo Padre.