08/09/2015, 00.00
VATICANO
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Papa: “Lo stile di riconciliazione di Dio” è “nel piccolo” e camminando con il suo popolo

Dio per riconciliare non fa “una grande assemblea”, non firma “un documento”. Dio è onnipotente e grande, ma ci “insegna a fare la grande opera della pacificazione e della riconciliazione nel piccolo, nel cammino, nel non perdere la speranza con quella capacità di sognare dei grandi sogni, dei grandi orizzonti”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Lo stile di riconciliazione di Dio” è “nel piccolo” e camminando con il suo popolo. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa celebrata questa mattina a Casa santa Marta, prendendo spunto dall’odierna memoria della nascita della Madonna per sottolineare che tutti noi siamo chiamati ad essere umili e vicini al prossimo come ci insegnano le Beatitudini e il capitolo 25 del Vangelo di Matteo.

Il compito di Gesù, ha detto, è stato proprio “riconciliare e pacificare”. Ma Dio per riconciliare non fa “una grande assemblea”, non firma “un documento”. Dio “pacifica con una modalità speciale. Riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino”. Francesco ha fatto riferimento alla prima Lettura, tratta dal Libro del profeta Michèa, dove si parla della piccola Betlemme che sarà grande perché da quel “piccolo viene la pace”. Sempre, ha evidenziato, il Signore sceglie “le cose piccole, le cose umili per fare le grandi opere. E anche ci consiglia di farci piccoli come bambini per poter entrare nel Regno dei Cieli”. Dio “riconcilia e pacifica nel piccolo”.

“Ma, anche nel cammino: camminando. Il Signore non ha voluto pacificare e riconciliare con la bacchetta magica: oggi – pum! – tutto fatto! No. Si è messo a camminare con il suo popolo e quando abbiamo sentito questo passo del Vangelo di Matteo: ma, è un po’ noioso no? Questo generò questo, questo generò questo, questo generò questo … E’ un elenco: ma è il cammino di Dio! Il cammino di Dio fra gli uomini, buoni e cattivi, perché in questo elenco ci sono santi e ci sono criminali peccatori, anche. C’è tanto peccato, qui. Ma Dio non si spaventa: cammina. Cammina con il suo popolo”. In questo cammino “fa crescere la speranza del suo popolo, la speranza nel Messia”. Il nostro, ha detto riprendendo un passo del Deuteronomio, è un “Dio vicino”. Cammina con il suo popolo. E “questo camminare con buoni e cattivi ci dà il nostro stile di vita”.

E da cristiani dobbiamo camminare per pacificare come ha fatto Gesù, mettendo in pratica il protocollo dell’amore per il prossimo, indicato nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo. “Il popolo sognava la liberazione. Il popolo d’Israele aveva questo sogno perché gli era stato promesso, di essere liberato, di essere pacificato e riconciliato. Giuseppe sogna: il sogno di Giuseppe è un po’ come il riassunto del sogno di tutta questa storia di cammino di Dio con il suo popolo. Ma non solo Giuseppe ha dei sogni: Dio sogna. Il nostro Padre Dio ha dei sogni, e sogna cose belle per il suo popolo, per ognuno di noi, perché è Padre e essendo Padre pensa e sogna il meglio per i suoi figli”.

Dio è onnipotente e grande, ma ci “insegna a fare la grande opera della pacificazione e della riconciliazione nel piccolo, nel cammino, nel non perdere la speranza con quella capacità di sognare dei grandi sogni, dei grandi orizzonti”. Oggi, ha sottolineato, nella commemorazione di una tappa determinante della storia della Salvezza, la nascita della Madonna, chiediamo la grazia dell’unità, della riconciliazione e della pace”. “Ma sempre in cammino, in vicinanza con gli altri, come ci insegnano le Beatitudini e Matteo 25, e anche con grandi sogni. E continuiamo la celebrazione, adesso, del memoriale del Signore nel ‘piccolo’: un piccolo pezzo di pane, un po’ di vino … nel ‘piccolo’. Ma in questo piccolo c’è tutto. C’è il sogno di Dio, c’è il suo amore, c’è la sua pace, c’è la sua riconciliazione, c’è Gesù: Lui è tutto quello”.

 

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