Papa ai giovani siro-malabaresi: non abbiate paura dell’amore
Francesco ha incontrato in udienza le comunità della diaspora indiana nell'anno in cui si ricordano i 1950 del martirio dell'apostolo Tommaso. "Ribellatevi alla tendenza diffusa a ridurre l’amore a qualcosa di banale, senza bellezza, senza comunione, senza fedeltà e responsabilità. Il cristianesimo non consiste in una serie di divieti, ma in un progetto di vita capace di riempire il cuore".
Città del Vaticano (AsiaNews) – “C’è un terreno comune in cui tutti i giovani si incontrano, ed è il desiderio di un amore genuino, bello e grande. Vi dico: non abbiate paura di questo amore”. È il messaggio che questa mattina papa Francesco ha consegnato ai giovani di origine indiana ricevendo in udienza in Vaticano i partecipanti alla Syro-Malabar Youth Leaders Conference in corso a Roma.
Accompagnati dall’arcivescovo maggiore, il cardinale George Alencherry, all’incontro erano presenti i leader dei gruppi giovanili delle eparchie della diaspora e della visitazione apostolica in Europa. Ed è un momento che cade proprio nell’anno in cui la Chiesa siro-malabarese ricorda i 1950 anni del martirio dell’apostolo Tommaso, che secondo la tradizione arrivò sulle coste dell’India seminando il Vangelo e facendo nascere le prime comunità cristiane.
“In un tempo segnato dalla cultura ‘liquida’ o addirittura ‘gassosa’ – ha detto il papa ai giovani - la vita diventa piena di senso e feconda quando diciamo ‘sì’ a Gesù. Ognuno di voi può domandarsi: ne sono convinto? Ho fatto esperienza di sentirmi amato gratuitamente, non per mio merito ma per puro dono? Questa esperienza è quella che dà senso a tutta la vita; e dà la forza di dire ‘sì’ al servizio e alla responsabilità e ‘no’ alla superficialità e allo scarto”.
Ricordando l’esempio dell’apostolo Tommaso il pontefice ha sottolineato che “la Chiesa cresce non per proselitismo, ma per testimonianza. Ogni battezzato partecipa alla sua costruzione nella misura in cui è testimone. E voi – ha aggiunto - siete chiamati a esserlo in primo luogo tra i vostri coetanei della diaspora siro-malabarese, ma anche a quanti non appartengono alla vostra comunità e a quelli che nemmeno conoscono il Signore Gesù”.
E proprio la verità sull’amore è un terreno fecondo per la testimonianza: “Non temete – ha detto ancora Francesco - di ribellarvi alla tendenza diffusa a ridurre l’amore a qualcosa di banale, senza bellezza, senza comunione, senza fedeltà e responsabilità. Questo è ciò che accade quando usiamo gli altri per i nostri scopi egoistici, come oggetti: i cuori sono spezzati e rimane la tristezza”. Al contrario, invece, le testimonianze d’amore dei santi e delle sante di ogni epoca ”dimostrano più di ogni discorso che il cristianesimo non consiste in una serie di divieti, che soffocano il desiderio di felicità, ma in un progetto di vita capace di riempire il cuore”.
Il papa ha poi invitato i giovani delle comunità della diaspora indiana a radicarsi “nella tradizione e nella preghiera delle generazioni precedenti”, a partire dai propri nonni, citando “la ricchezza spirituale e liturgica della vostra Chiesa”. Come Maria nel Magnificat, infine, ha invitato a coltivare “un atteggiamento eucaristico, ossia a rendere grazie, a coltivare la lode, a non fissarci soltanto sui problemi e sulle difficoltà. Nella dinamica della vita, le suppliche di oggi diventeranno motivi di ringraziamento di domani. Così, la vostra partecipazione alla Santa Qurbana [il rito eucaristico siro-malabarese ndr] e al sacramento della Riconciliazione - ha concluso - sarà allo stesso tempo culmine e punto di partenza: le vostre vite si rinnoveranno ogni giorno, diventando lode perenne all’Onnipotente”.
Foto. Vatican News
03/04/2022 10:07
28/08/2021 11:15