Papa ai 'fratelli russi': sia ripristinato l'accordo sul grano
L'accorato appello di Francesco al termine dell'Angelus: "Colpire il grano è una grave offesa a Dio perché è un suo dono per sfamare l'umanità". A tutti l'invito a "non sprecare il tempo e la libertà per cose da niente", ma "cercare Gesù, la perla preziosa".
Città del Vaticano (AsiaNews) - Un appello "ai miei fratelli, le autorità della Federazione Russa, affinché sia ripristinata l'iniziativa del Mar Nero e il grano possa essere trasportato in sicurezza". Lo ha lanciato oggi papa Francesco al termine della preghiera domenicale dell'Angelus recitata con i fedeli radunati in piazza San Pietro.
"Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina - ha detto loro - dove la guerra distrugge tutto, anche il grano". "È una grave offesa a Dio - ha aggiunto il pontefice - perché il grano è un suo dono per sfamare l'umanità. Il grido dei milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo".
Non rinnovata da Mosca alla sua scadenza, la Black Sea Initiative è un accordo mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia per permettere di continuare a esportare nonostante il conflitto il grano e i cereali sia dall'Ucraina sia dalla Russia, essenziali per la sicurezza alimentare di tanti Paesi, soprattutto in Africa e in Medio Oriente. L'accordo ha finora consentito l’esportazione sicura di oltre 33 milioni di tonnellate di cereali e prodotti alimentari in 45 Paesi con oltre mille navi.
Prima della preghiera dell'Angelus papa Francesco si era soffermato sulla parabola del mercante, il brano di Vangelo proposto oggi dalla liturgia, sottolineando i gesti di quest'uomo che "dapprima cerca, poi trova e infine compra". Innanzitutto: cercare. Si tratta di "un invito per noi a non chiuderci nell’abitudinarietà, nella mediocrità di chi si accontenta, ma a ravvivare il desiderio: a coltivare sogni di bene, perché il Signore non è ripetitivo, sempre porta le novità dello Spirito"
Il secondo gesto del mercante è trovare: sa riconoscere una perla di grande valore. "Anche questo - ha commentato il papà - è un insegnamento per noi: ogni giorno, a casa, per strada, al lavoro, in vacanza, abbiamo la possibilità di scorgere del bene. Ed è importante saper trovare ciò che conta: allenarci a riconoscere le gemme preziose della vita e a distinguerle dalle cianfrusaglie. Non sprechiamo il tempo e la libertà - ha ammonito - per cose da niente, passatempi che ci lasciano vuoti dentro, mentre la vita ci offre ogni giorno la perla preziosa dell’incontro con Dio e con gli altri".
Infine il mercante compra la perla, sacrifica ogni bene pur di averla. Una parla che è Gesù. "Lui - ha spiegato Francesco - è la perla preziosa della vita, da cercare, trovare e far propria. Vale la pena investire tutto su di Lui perché, quando si incontra Cristo, la vita cambia". Di qui l'invito a chiedersi: "Lui per me è al primo posto, è il bene più grande della vita? Sarebbe bello - ha concluso il papa - dirgli oggi: 'Gesù, Tu sei il mio bene più grande'”.
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