Papa, Angelus da Santa Marta: 'Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi'
Dai maxischemi in piazza San Pietro la benedizione dei "bambinelli" e parole di dolore per Gaza: "Tanta crudeltà, bambini mitragliati". Stamane il patriarca Pizzaballa ha raggiunto la parrocchia della Sacra Famiglia dopo il divieto di ieri. Il commento al Vangelo sul dono della vita: "Nessun bambino è un errore".
Città del Vaticano (AsiaNews) - La tradizionale benedizione dei “bambinelli” che precede il Natale, il commento al Vangelo del giorno che narra della visita di Maria a Elisabetta e quindi al “dono della vita”, un nuovo appello per la pace nel mondo e ancora parole inequivocabili che sottolineano la “tanta crudeltà” a cui si assiste a Gaza, dopo quelle pronunciate ieri incontrando lavoratori e lavoratrici del Vaticano. Questi i temi toccati stamattina da Papa Francesco all’appuntamento dell’Angelus, svolto in collegamento dalla cappella di Casa Santa Marta, a causa del freddo e dei “sintomi del raffreddore” manifestatisi nei giorni scorsi. “Dispiace non essere con voi in piazza, ma sto migliorando e si devono prendere delle precauzioni”, ha detto tramite i maxischermi ai fedeli e pellegrini radunati in piazza San Pietro.
“Con dolore penso a Gaza. A tanta crudeltà. Ai bambini mitragliati. Ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà”, ha affermato oggi il pontefice. Ieri, durante il tradizionale incontro con i dipendenti della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma, per gli auguri natalizi, ha ripreso le parole del card. Giovanni Battista Re, che ha sottolineato la presenza di “guerre” e “disumanità” nel nostro tempo. “Ieri il patriarca (card. Pierbattista Pizzaballa, ndr) non l’hanno lasciato entrare a Gaza come avevano promesso e ieri sono stati bombardati bambini”, sono le parole di ieri rilanciate dalle agenzie. Oggi il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha reso noto che stamane Pizzaballa è infine entrato nella Striscia e ha raggiunto la parrocchia della Sacra Famiglia per “una visita di solidarietà e la celebrazione della Natività del Signore”.
Nel collegamento da Santa Marta non è mancato un pensiero rivolto alla “martoriata Ucraina”. “Continua a essere colpita da attacchi contro le città, che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese”, ha spiegato Bergoglio. Attacchi dolorosi e mortali che sono ancor di più inaccettabili con l’avvicinarsi del 25 dicembre. “Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi. Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra, in Terra Santa, in Ucraina, in tutto il Medio Oriente, nel mondo intero”. Un pensiero di pace è stato rivolto anche al Mozambico. "Desidero rinnovare a quell’amato popolo il mio messaggio di speranza, di pace, di riconciliazione. Prego affinché il dialogo e la ricerca del bene comune sostenuti dalla fede e dalla buona volontà prevalgano sulla sfiducia e sulla discordia”, ha detto.
Come vuole la tradizione avviata nel 1969 da papa Paolo VI, Francesco ha quindi benedetto i bambinelli portati in piazza da tante persone, ma soprattutto da bambini e ragazzi romani. “Tra poco benediremo i ‘bambinelli’ - ha affermato nel commento al Vangelo che ha preceduto la recita della preghiera mariana -. Io ho portato il mio, questo me l’ha regalato l’arcivescovo di Santa Fe (Messico, ndr), è stato fatto dagli aborigeni ecuadoriani”. Poi, dopo l’Angelus, ha aggiunto: “Le statuine di Gesù Bambino che […] avete portato qui, che poi tornando a casa metterete nel presepe: vi ringrazio per questo gesto semplice ma importante. Benedico di cuore tutti voi, i vostri genitori, i nonni, le vostre famiglie. E per favore, non dimenticatevi dei vostri nonni, non dimenticatevi dei vostri nonni. Che nessuno rimanga solo in questi giorni”.
In apertura di collegamento, parlando dell’episodio della visita di Maria a Elisabetta - incontro simbolo dell’unione tra Antico e Nuovo Testamento narrato nel Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45) - papa Francesco ha detto essere “l’incontro di due donne felici per il dono straordinario della maternità”. La gioia che entrambe vivono, però, potrebbe sembrare lontana dalla esperienza di tutte le persone. Ma, “il messaggio che l’Evangelista vuol darci, a pochi giorni dal Natale, è diverso”. Ovvero, suggerire di vedere la presenza e l’amore di Dio “nel dono di ogni vita, di ogni bambino portato della sua mamma”. Ha aggiunto: “Nessun bambino è un errore”. Portando l’attenzione alle mamme e future mamme presenti oggi in San Pietro, ha poi detto: "Per favore, non restiamo indifferenti alla loro presenza, impariamo a stupirci della loro bellezza”.
Rivolgendosi a coloro in ascolto Bergoglio ha condiviso un invito per le giornate prossime al Natale. “Fratelli e sorelle, in questi giorni ci piace creare un clima festoso con luci, addobbi e musiche natalizie. Ricordiamoci, però, di esprimere sentimenti di gioia ogni volta che incontriamo una madre che porta in braccio o in grembo il suo bambino”. Ha infine condiviso una serie di domande: rispondere ad esse aiuta a comprendere il rapporto personale con il “dono della vita”. “Io ringrazio il Signore perché si è fatto uomo come noi, per condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza? Io lodo e lo benedico per ogni bambino che nasce? Quando incontro una mamma in dolce attesa sono gentile? Sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno?”.