Nucleare, l’Ue sconfessa Trump: l’accordo con l’Iran un ‘pilastro essenziale’
In un periodo caratterizzato dalla crescente “minaccia nucleare” i leader europei intendono “preservare” il patto sottoscritto con Teheran. Ma il presidente Usa minaccia la “cessazione totale”. Aiea: fondamentale per la sicurezza degli Usa, degli alleati e della regione. Anche l’Fmi contro la Casa Bianca che chiedeva di tagliare i fondi all’Iran.
Teheran (AsiaNews) - In un periodo caratterizzato da una crescente “minaccia nucleare”, l’Unione europea (Ue) è “determinata nel preservare” l’accordo sul nucleare iraniano (il Jcpoa) quale “pilastro essenziale” nella lotta contro la proliferazione dell’atomica. È quanto hanno sottolineato i ministri degli Esteri dell’Ue, in un comunicato congiunto a conclusione di un incontro che si è tenuto nel pomeriggio di ieri in Lussemburgo.
I capi della diplomazia europea difendono dunque l’accordo raggiunto nel 2015 fra Teheran e le potenze nucleari, sconfessato di recente dal presidente Usa Donald Trump; la scorsa settimana il leader della Casa Bianca ha dato mandato al Congresso per votare nuove sanzioni contro l’Iran e minaccia la cancellazione completa dell’accordo. Il 13 ottobre scorso, infatti, Trump, in un discorso durissimo nei toni, ha accusato l’Iran di non rispettare i termini e lo spirito dell’accordo nucleare. Tre giorni più tardi, durante una riunione di governo il presidente Usa ha avanzato l’ipotesi di una “cessazione totale” del patto stesso, definendola una “possibilità molto reale”.
Le parole dell’inquilino della Casa Bianca contrastano con le dichiarazioni ufficiali dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), la quale ha verificato per otto volte in due anni che Teheran “sta rispettano alla lettera” gli impegni presi. Da qui il rinnovato appello del massimo organismo mondiale sul nucleare perché Washington mantenga gli accordi previsti dal Jcpoa, fondamentali “per la sicurezza [degli Stati Uniti], dei suoi alleati e della regione”. La cancellazione delle sanzioni sul nucleare, avvertono gli esperti, “rafforza la cooperazione e permette il proseguimento di un dialogo efficace con l’Iran”.
Sulla questione è intervenuta anche il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini, che il mese prossimo volerà a Washington per discutere con la controparte della questione nucleare. Rivolgendosi ai parlamentari statunitensi Lady Pesc (Alto Rappresentante per la politica estera europea) chiede di non stralciare il patto con Teheran, che ha contribuito a bloccare la corsa al nucleare degli ayatollah e alla realizzazione della bomba atomica. “Dobbiamo dimostrare - ha aggiunto il ministro belga degli Esteri Didier Reynders - che quando si raggiunge un accordo, siamo anche in grado di rispettarlo”.
Intanto la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale (Fmi) respinge al mittente la richiesta del presidente Usa Trump di tagliare i rapporti con Teheran, assicurando che verranno mantenute tutte le transazioni e gli accordi in vigore. Christine Lagarde ha replicato con un secco “no” alle richieste della Casa Bianca di cambiare la sua politica monetaria verso il Paese, sottolineando che “il Fmi non vede ragioni per cambiare” e “continuerà a operare nello stesso modo”. Il botta e risposta fra i vertici del Fmi e Trump sull’Iran è solo l’ultimo di una serie di scambi al vetriolo fra l’amministrazione americana e il colosso finanziario. Gli Stati Uniti sono ancora oggi la componente più importante del Fondo monetario internazionale; tuttavia, l’istituzione intende mantenere la propria autonomia decisionale in merito ai rapporti economici con Teheran.