Nisha Salvadore D’Souza: Il battesimo e la ‘profonda gioia interiore’
Orfana da quando aveva 10 anni, è stata accolta nella St Catherine’s Home di Bandra. “Non conoscevo Dio, ma l’ho conosciuto attraverso l’amore di suor Dominic, che mi ha amata come se io fossi una sua figlia”. “Fratel Joseph è stato come un padre per me, … una guida di luce per la mia vita”.
Mumbai (AsiaNews) – “Ho sperimentato una profonda gioia interiore. Attendevo questo giorno da molti anni”: così Nisha Salvadore D’Souza descrive il suo battesimo, avvenuto il 2 agosto scorso nella chiesa di St. Francis Xavier a Sawantwadi, nella diocesi of Sindhudurg. Il battesimo è avvenuto in forma privata, dato che le chiese in India sono ancora sottoposte a regime di emergenza per il Covid-19.
“Ho sentito per molto tempo un forte desiderio di seguire Gesù e di essere battezzata, soprattutto dopo aver sperimentato l’amore donatomi da suor Dominic e da fratel Joseph, alla St. Catherine’s Home di Bandra”, dice Nisha ad AsiaNews.
“Sono nata nella famiglia Patil, una famiglia indù; mia madre è morta quando io ero ancora molto piccola e sono arrivata alla St Catherine’s Home quando avevo 10 anni. Io non sapevo nulla, non conoscevo Dio, ma l’ho conosciuto attraverso l’amore di suor Dominic, che mi ha amata come se io fossi una sua figlia. Lei poi ci raccontava la storia di P. Anthony Elenjimittam, il fondatore della casa, e ci diceva che p. Anthony ha fatto questo per amore di Gesù e per i bambini.
Fratel Joseph, il direttore, è stato come un padre per me. Egli è proprio come mio papà, una guida di luce per la mia vita. Fratel Joseph mi ha incoraggiato negli studi. Non avevo alcuna idea su cosa avrei potuto fare da grande e come vi sarei arrivata, ma fratel Joseph mi ha spinto a ricevere un’educazione superiore e prendere un diploma di insegnante; poi ho iniziato a insegnare in una prestigiosa scuola di Bandra.
Devo tutto a fratel Joseph e alla St Catherine’s Home: sono stata aiutata in molte occasioni della vita, perdendo via via la mia timidezza e le mie insicurezze. Sono cresciuta nella fiducia in me stessa, educata e autosufficiente dal punto di vista economico, un’adulta responsabile. La St Catherine’s Home è stata la mia casa, la mia famiglia, quella che mi ha aiutato nella trasformazione per giungere ai traguardi accademici e professionali.
Attraverso fratel Joseph e suor Dominic, ho cominciato a sperimentare l’amore di Gesù per me e attraverso la visione educativa di p. Anthony Elenjimittam, a sviluppare l’intelligenza dei bambini attraverso l’educazione.
Grazie a questi testimoni, ho desiderato seguire Gesù comprendendo il motto di p. Anthony: ‘Per la libertò dell’anima e il benessere dell’umanità’. Così ho deciso di diventare cattolica”.
Il 29 dicembre scorso, Nisha si è sposata con Salvadore D’Souza e ha lasciato la St Catherine’s Home per andare a vivere nella casa di suo marito a Sawantwadi (diocesi of Sindhudurg, a circa 500 km a sud di Mumbai).
“Per continuare il catecumenato, dovevo ora imparare una nuova lingua (il Konkani) e imparare a pregare in questa lingua. Il Konkani è un po’ difficile, ma ho cercato di partecipare a tutte le lezioni di catechismo e di imparare tutto quello che il sacerdote ci insegnava. È stato il sacerdote ad insegnarmi a pregare nella nuova lingua e a farmi comprendere i veri miracoli di Gesù. Ora io credo in Gesù Cristo, l’unico Figlio del Padre. E sono felice di averlo ricevuto: lo Spirito Santo è nel mio cuore, nella mia mente, nella mia anima. Vive nella mia casa”.
In India vi sono molti battesimi di adulti, ma a causa delle polemiche anti-conversioni, quasi nessuna diocesi rilascia statistiche. Nella diocesi di Vasai, per il 2020, si stanno preparando al battesimo oltre 300 catecumeni.