18/06/2015, 00.00
NEPAL
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Nepal: scomparsi più di 200 orfani, accolti dai santoni indù dopo il terremoto

di Christopher Sharma
I bambini sono stati prelevati da centri gestiti da santoni indù. I minori che viaggiano devono essere accompagnati o avere un permesso scritto. Salvati 22 bambini scomparsi in un centro di yoga che stavano per essere trasferiti in India senza permesso. Alto funzionario nepalese accusato di traffico e vendita di minori.

Kathmandu (AsiaNews) - Le autorità nepalesi hanno bandito le case e i centri di accoglienza gestiti dai santoni indù dopo la scomparsa di 237 bambini che vi avevano trovato rifugio, all’indomani del terribile terremoto che ha colpito il Paese il 25 aprile scorso. Tra i centri incriminati, anche il centro di yoga Patanjali Yogpeeth (in India) diretto dal santone Ramdev.

Il bando è arrivato in seguito alla conferma ufficiale da parte dell’Ufficio centrale per la salute dei minori (Central Child Welfare Board, Ccwb), l’ente governativo incaricato di monitorare il movimento dei bambini all’interno del Paese, che ha registrato la scomparsa di  215 bambini  nel distretto di Gorkha e altri 22 in quello di Okhaldhunga. Si tratta per la maggior parte di bambini rimasti orfani in seguito al potente sisma che ha provocato 8.700 vittime accertate e 17mila feriti. Dilli Ram Giri, direttore del Ccwb, spiega ad AsiaNews: “Centinaia di bambini che hanno perso i genitori o i tutori sono stati accolti da molte organizzazioni che operano per conto dei centri dei santoni indù in India. Ma molti di loro al momento mancano all’appello”.

La situazione è venuta alla luce il 9 giugno, quando la polizia di Kathmandu e del distretto di Dhading ha salvato 195 bambini dal monastero di Lho, nel villaggio di Lho (distretto di Gorkha). I minori viaggiavano senza il permesso rilasciato dall’ufficio distrettuale di appartenenza, documento divenuto obbligatorio per prevenire il traffico e lo sfruttamento dei bambini dopo le migliaia di denunce di smarrimento presentate nelle scorse settimane.

Le autorità hanno incolpato Chiranjibi Bhandari, direttore dell’Organizzazione dei bambini in Nepal, di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di bambini provenienti dagli istituti di accoglienza governativi. I funzionari erano riusciti a salvare 337 minori nei distretti di Dhading, Dolakha, Kavre, Okhadhunga, Rasuwa, Nuwakot, Lamjung e Rukum.

Secondo il sovrintendente Krishna Gautam, capo del Dipartimento per le donne e i bambini della polizia nepalese, il traffico di minori è aumentato in modo sensibile in seguito al terremoto. Il 16 giugno l’Ufficio amministrativo del distretto di Kavre, sotto mandato del Ministero degli affari esteri nepalese, ha fatto irruzione nel locale centro di yoga Patanjali Yogpeeth e ha salvato 22 bambini che stavano per essere trasferiti nella sede di Haridwar (stato indiano dell'Uttarakhand), riconsegnandoli ai propri genitori.

Il centro di yoga indiano Patanjali Yogpeeth, diretto dal famoso santone Baba Ramdev, sta costruendo un distaccamento in Nepal. Subito dopo il sisma, il guru Ramdev ha annunciato di voler adottare 500 bambini colpiti dal terremoto, ai quali fornire assistenza ed educazione fino alla quinta classe nella sede di Haridwar. I minori rinvenuti nel centro di yoga di Kavre non possedevano il permesso che autorizza il trasferimento.

“Chiunque venga sorpreso a trasportare minori senza permesso scritto verrà accusato di traffico illegale di esseri umani”, ha dichiarato Laxmi Dhakal, portavoce del Ministero degli affari esteri. Non solo, Sudarshan Dhakal, capo del distretto di Kavre, aggiunge: “Non consentiremo ai bambini di trovare accoglienza nei centri dei santoni indiani - anche se possiedono i documenti - perché siamo a conoscenza di gravi episodi di sfruttamento”.

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