Nepal: la festa di Diwali celebrata anche da cristiani, buddisti e indù
La celebrazione delle candele accese è terminata ieri. Nel Paese asiatico la festività è condivisa in tutte le famiglie e avvicina i parenti convertiti ad altre religioni. Esperto locale: “Più che una tradizione indù, essa è una cultura comune”.
Kathmandu (AsiaNews) – Di tradizione induista, la festa di Diwali (festa delle luci) è diventata ormai parte integrante della cultura nepalese, ed è condivisa da fedeli di ogni religione. In Nepal le celebrazioni contribuiscono ad avvicinare i componenti delle famiglie, che spesso hanno abbracciato religioni diverse. La festa delle luci, dicono esponenti di fedi differenti ad AsiaNews, “è utile per dare continuità alle relazioni parentali. È un modo per sostenersi a vicenda, rispettando la fede e la cultura dell’altro”.
Le celebrazioni del Diwali (o Deepawali) durano in tutto cinque giorni e in Nepal sono terminate ieri. Per la tradizione indù, essa simboleggia la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male. Nei giorni scorsi il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato un messaggio agli indù per la loro festività, nel quale ha sottolineato la necessità di sostenere il matrimonio e la vita familiare.
Nel Paese himalayano la festività è intesa come momento di gioia e condivisione tra le famiglie, durante la quale le sorelle segnano la fronte dei fratelli con il “tika” (una pasta colorata) e li adornano con ghirlande di fiori.
L’occasione è attesa dai fedeli di ogni religione, tanto che il Diwali non è più considerato un’esclusiva degli indù. Laxman Bista, indù sposato con una donna cristiana, afferma: “Le luci sono usate da tutte le religioni. La mia famiglia rispetta questa festa, anche se mia moglie si è convertita al cattolicesimo poco prima delle nozze. Io rispetto la sua scelta e anche lei rispetta le mie pratiche indù. I nostri due figli hanno deciso di abbracciare la fede cattolica. Noi condividiamo le celebrazioni senza alcun turbamento”.
Rajan, attivista cattolico, conferma: “Il Deepawali non è legato ad un’unica fede”. Karma Lama, un leader buddista, spiega: “Deepawali significa ‘luce’ e noi accendiamo candele e altri oggetti luminosi. Quindi celebriamo questa ricorrenza con luci differenti”.
Bishnu Pravat, un esperto locale, riferisce che “la festa si celebra soprattutto in India e Nepal dove risiede la maggioranza indù. Per molto tempo questi ultimi hanno tentato di legare in maniera forzata la festa alla cultura indù, ma tante minoranze hanno adottato la ricorrenza. Più che una celebrazione religiosa, è espressione di una cultura comune”.
Nazrul Hussein, leader islamico e segretario generale di un gruppo interreligioso, dice: “Il Deepawali ha profonde radici culturali e riflette l’importanza dei colori e del cambio delle stagioni. Per questo motivo le luci non hanno nulla a che fare con questioni di fede, dal momento che tutte le religioni fanno uso delle luci”.
08/10/2016 09:06