Nepal, le feste religiose "discriminano i poveri. Gli indù imparino da papa Francesco"
Kathmandu (AsiaNews) - I leader politici e religiosi del Nepal "dovrebbero imparare da papa Francesco, che ha visto i cristiani iracheni in difficoltà e ha donato in prima persona, spingendo anche il resto dei cristiani a fare come lui. Qui ci sono decine di migliaia di persone che vivono senza una casa e senza cibo, vittime di frane e inondazioni, e la gente celebra il Teej spendendo migliaia di rupie. È sbagliato e ingiusto". Lo dice ad AsiaNews Sirjana Chaudhary, donna di fede indù, che ha da poco perso tutto durante le alluvioni del distretto di Bardia.
"Ho problemi persino a nutrire mio figlio di un mese - continua - non abbiamo cibo e viviamo all'aria aperta. Tante organizzazioni cristiane ci stanno aiutando, mentre i nostri leader religiosi e politici credono di poterci sfamare con le parole. Come possono festeggiare Teej? Uno stomaco vuoto non si riempie con la cultura". Il riferimento della donna è al grande festival religioso tutto dedicato alle donne, che celebra il matrimonio di Parbati e Mahadev.
L'usanza comune prevede che le donne offrano ricchi banchetti dopo un lungo digiuno: le non sposate pregano per trovare un buon marito, mentre le mogli pregano per il benessere del loro matrimonio. A Kathmandu, i membri dei ceti sociali più elevati arrivano ad affittare interi ristoranti o addirittura hotel per celebrare la festa.
Bandana Rana, attivista per i diritti delle donne, denuncia: "Stiamo divenendo sempre più materialiste, persino noi donne. Questo modo di fare crea disuguaglianza sociale. Invece di comportarsi così, dovrebbero essere tutte più generose". Secondo Renu Rajbhandari "mentre qualcuno affitta interi hotel, decine di migliaia di donne non sanno cosa mangiare".
Secondo Govinda Tondon, intellettuale esperto dell'induismo, questo modo di fare è un serio problema per la religione stessa: "Queste pratiche sbagliate condurranno il nostro Paese e la nostra società a una vera e propria desertificazione spirituale. La gente è sempre più concentrata su se stessa, nessuno sente il bisogno di aiutare gli altri". Rekha Thapa, attrice locale, conclude: "La religione deve essere uguale per tutti, ricchi e poveri. Ho imparato molto da alcuni amici cristiani, quindi festeggio con moderazione e raccolgo soldi per chi oggi soffre".