Nel Libano in crisi economica è la società civile a offrire aiuti alle persone
Appare senza freni la crescita dei prezzi al consumo, che ha raggiunto i 356,65 punti, oltre tre volte e mezzo quel 100 che è la base presa a dicembre 2013. Di fronte all'inerzia delle autorità sono i singoli ad avviare iniziative sociali. L'azione di Together LiBeirut.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Nel Libano ferito da una crisi economica senza precedenti, la società civile cerca modi, a volte nuovi e creativi, per offrir aiuto. Anche se nel mese di aprile l'indice mensile dei prezzi al consumo, calcolato dalla Central Statistics Administration (ACS), con un + 7,76% mensile e un + 121,66% annuo è stato leggermente in calo rispetto al + 157,86% del mese precedente, l’indice ha raggiunto i 356,65 punti, oltre tre volte e mezzo quel 100 che è la base presa a dicembre 2013.
Aprile segna quindi un leggero calo dell'inflazione annua rispetto ai primi tre mesi dell'anno, e anche la sterlina libanese si aggira da questo mese intorno a 12.500 sterline per dollaro sul mercato parallelo (contro una parità ufficiale mantenuta ancora a 1.507,5 per dollaro), dopo che a marzo era arrivata a superare per poche ore la quotazione di 15mila per dollaro.
Significativamente, i prezzi dell'abbigliamento sono aumentati del 27,27% ad aprile, del 336,95%, su base annua, appena dietro ai prezzi di ristoranti e hotel (+ 400,63%). I prezzi degli alimenti e delle bevande analcoliche sono aumentati del 19,2% rispetto al mese precedente e del 228,61% rispetto ad aprile 2020. Aumentato anche il costo dell’assistenza sanitaria, del 9,52% in un mese e del 26,15% su base annuale. E se non vi è stato alcun aumento dei costi per l'istruzione rispetto al mese precedente (ma sono comunque aumentati del 10,22% su base annua) c’è stato un aumento del 239,46% in un anno per i mezzi di trasporto e dell'83,12% a parità di tasso per acqua, elettricità, gas e combustibili.
Il maggiore incremento di prezzi si è avuto nella regione del Nord Libano con il 10,69%, seguita da Nabatiyé (+ 9,82%), Sud Libano (+ 8,33%), Monte Libano (+ 6,9%), Beirut (+ 6,35%) e Bekaa (+ 6,29%).
Di fronte all'inerzia delle autorità, che non hanno ancora annunciato un piano per la ricostruzione della capitale dopo l’attentato dell’agosto scorso o per l'istituzione di assistenza medica e sociale agli abitanti, sono ora i singoli ad avviare iniziative sociali. Together LiBeirut è una coalizione di tre ONG (Lebanon Needs, Cénacle de la lumière, The House of Christmas), creata lo scorso settembre da un gruppo di amici di diversa estrazione professionale. “Abbiamo utilizzato le nostre conoscenze e le nostre relazioni per garantire i fondi necessari. Stiamo anche usando le nostre esperienze professionali per aiutare a riabilitare la città ", ha detto a L'Orient-Le Jour Georges Tohmé, co-fondatore di Together LiBeirut, che a Londra lavora nel settore finanziario e immobiliare.
Grazie alle donazioni raccolte, Together LiBeirut ha preso parte alla riabilitazione degli ospedali Jeïtaoui, Rosary, Quarantine e del dispensario Nabaa. Ha inoltre contribuito ad attrezzare il centro medico St-Marc a Bourj Hammoud.
La campagna di Together LiBeirut si allarga su diversi fronti dall'accesso all'assistenza sanitaria al supporto psicosociale, dal restauro e il miglioramento delle attività commerciali situate nei quartieri danneggiati dall’attentato del porto di Beirut, alla conservazione del patrimonio della città.
In tale logica, ci si è interessati a sostenere i residenti e i commercianti nei quartieri in cui opera. "Abbiamo deciso di offrire supporto strategico a 90 microimprese nei settori di Bourj Hammoud, Mar Mikhaël e Gemmayzé", ha detto a L'Orient-Le Jour Joumana Nasr, responsabile di questa iniziativa all'interno di Together LiBeirut. Tra i beneficiari, commercianti di quartiere, un parrucchiere, un'estetista, un panettiere o una sarta, a cui sono stati offerti merce, attrezzature e consigli per poter riprendere le attività.
Per quanto riguarda la riabilitazione di edifici storici, l'associazione ha completamente rinnovato gli edifici Tamish, a Mar Mikhaël, e Rif, a Gemmayzé. Sempre in quest'ultimo settore, è attualmente in corso la riabilitazione di un lotto di 5 edifici di carattere tradizionale, in collaborazione con l'associazione Beirut Heritage Initiative. "Attraverso i nostri progetti di ristrutturazione, stiamo cercando di preservare il tessuto sociale della città lavorando su edifici tradizionali che erano abitati e che ospitavano anche attività commerciali prima del 4 agosto 2020", spiega Céline Harb, coordinatrice di Sports Challenge e membro fondatore di The House of Natale.