Nazareno nero, card. Tagle: Non si può essere cristiani e rubare ai nostri fratelli
Manila (AsiaNews) - Nella messa che dà al via alla processione del Nazareno Nero di Quiapo, il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, si scaglia contro il dramma della corruzione principale causa di povertà e abusi contro i più deboli. Davanti a mezzo milione di fedeli giunti all'alba per partecipare alle celebrazioni il presule invita i cattolici a non dimenticare le vittime dei disastri naturali di questi anni e le persone colpite dalla guerriglia a Mindanao. Iniziata questa mattina alle 6,30 (ora locale) l'annuale processione del Nazareno di Quiapo (Manila) ha raccolto nella giornata quasi 6 milioni di fedeli. Migliaia di poliziotti e volontari controllano il percorso della statua del XVII considerata miracolosa.
Nella sua omelia il card. Tagle si è soffermato sul compito dei cattolici nella società, sottolineando che non è sufficiente la semplice devozione per proclamare l'amore di Dio.
"Trovo molto grave - ha affermato - scoprire che atti di cui dovremmo vergognarci vengano commessi con orgoglio. Ad esempio, spesso rubiamo senza provare rimorso, mentre dovremmo avere vergogna di un tale atto". Per il presule non bisogna invece avere paura e timore "di proclamare al mondo che siamo stati amati da Cristo e che noi amiamo".
Tuttavia, per l'arcivescovo di Manila "percorrere il sentiero di Cristo non significa semplicemente seguire le sue orme", ma occorre lasciare che "i suoi insegnamenti e il suo esempio diventino parte dello standard di vita di ogni fedele". "Non possiamo seguire Gesù se le nostre menti sono sempre piene di avidità di denaro, a maggior ragione , se le truffe e gli abusi sono il modo con cui ci rapportiamo ai nostri fratelli".
Ricordando il valore della preghiera, molto sentita dai filippini, il card. Tagle si è soffermato sul significato di questo gesto che è nato soprattutto per fare memoria di Dio e delle sofferenze delle persone. "Se preghiamo veramente - ha sottolineato - se siamo veramente uniti con il Signore, noi non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle". "Infatti ci stiamo lentamente dimenticando delle persone colpite dagli scontri di Zamboanga fra le forze del governo i ribelli moro [Moro Islamic Liberation Front, Milf, ndr]". Il presule ha spiegato che senza pregare si possono scordare le vittime del terremoto di Bohol e delle altre tragedie che sono ancora vive nella memoria dei fedeli. "Fino a quando - ha continuato - potremo ricordare le vittime del tifone Hayan?". "Coloro che non scordano Dio non dimenticheranno nemmeno loro".