09/01/2025, 11.23
FILIPPINE
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Nazareno Nero, card. Advincula: seguire Cristo, non lo spirito del mondo

di Santosh Digal

Per la prima volta la ricorrenza, fra gli eventi religiosi più importanti delle Filippine, è stata festa nazionale. Nell’omelia l’arcivescovo di Manila ha sottolineato il rapporto fra vita e speranza, con Gesù che “ribalta” la prospettiva. Per i cattolici il Nazareno è “espressione e testimonianza di fede”. 

Manila (AsiaNews) - “Confidare e seguire Gesù”. È l’invito lanciato dal card. Jose Advincula, arcivescovo di Manila, durante l’omelia della messa concelebrata oggi col vescovo eletto di Balanga mons. Rufino C. Sescon Jr. E con gli emeriti mons. Antonio Tobias e mons. Teodoro Bacani Jr., per la ricorrenza del “Nazareno Nero”. Per la prima volta festa nazionale, dopo il voto che ne ha sancito l’approvazione della Conferenza episcopale filippina (Cbcp), la funzione è stata occasione per esortare i fedeli a rifuggire dai desideri mondani, dai vizi e della tentazioni cercando la piena realizzazione in Cristo. 

La festa è fra gli eventi più importanti per la Chiesa nelle Filippine, il solo Paese a maggioranza cattolica in Asia e legato alla centenaria statua in legno del Cristo. Ogni anno la Traslazione della scultura sacra dal sito originario, la chiesa di s. Nicola da Tolentino, alla parrocchia di Quiapo, nella capitale, conclude una novena (31 dicembre-9 gennaio) e vede la partecipazione di milioni di persone in preghiera per chiedere una grazia o un miracolo personale. La statua del Nazareno Nero, a grandezza naturale e rivestita di vetro per impedire ai fedeli di arrampicarsi come avveniva in passato, sfila in processione nel cuore di Manila dopo una messa celebrata nella notte. Un evento dal forte significato spirituale e votivo e che rivela lo stretto legame fra fede, società e tradizione.

Nell’omelia il card. Avincula sottolinea come Cristo abbia ribaltato il rapporto fra vita e speranza, affermando il principio secondo cui “finché c’è speranza, c’è vita. Abbiamo speranza - prosegue il porporato - perché Gesù di Nazareth è ancora vivo […] nei nostri cuori, intorno a noi, e vive con noi. Non uccidiamoci più a vicenda […] viviamo nella speranza in Gesù”. Il secondo invito è a “seguire Gesù” il quale “ha obbedito alla volontà di Dio Padre fino alla morte perché Gesù ama il Padre”. “Se siamo veramente devoti, se amiamo il Signore Gesù Nazareno, siamo obbedienti a lui. Imitiamo lui, che è obbediente a Dio fino alla morte” ha concluso, perché “l’obbedienza è un segno di speranza. Quello che seguiamo è esattamente ciò che ci aspettiamo”. 

Secondo fonti ecclesiastiche, all’inizio della processione alle 4 del mattino erano presenti oltre 230mila devoti. La conferenza episcopale ha approvato la designazione del 9 gennaio come “Festa nazionale di Gesù Nazareno” durante la 126ª assemblea plenaria. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è stato “L’obbedienza è migliore del sacrificio per coloro che confidano in Gesù” ed è tratto dal primo libro del profeta Samuele (15:22).

Cattolici di varie estrazioni e classi sociali hanno partecipato alle attività, riflettendo la loro fede e la loro unità assieme ai milioni di fedeli di tutto il Paese, mentre 14mila fra poliziotti e agenti in borghese hanno garantito la sicurezza delle funzioni. Interpellato da AsiaNews Jenesis Robredo, padre di quattro figli piccoli, ha dichiarato di aver partecipato alle attività religiose annuali del Nazareno perché “sono fonte di molte benedizioni alla mia vita e alla mia famiglia” tanto “nelle gioie e nei dolori” del quotidiano. Un’altra devota, Maria Joy Samantha Reys, madre di due bambini, ha aggiunto: “La festa del Nazareno è un’espressione e una testimonianza di fede” da condividere con gli altri.

Nelle Filippine, oltre l’82% dei circa 110 milioni di abitanti è cattolico. Tra le celebrazioni di carattere religioso, la processione del “Nazareno nero” è fra le più famose e partecipate. La statua rappresenta Gesù piegato sotto il peso della Croce. Essa è stata portata a Manila da un sacerdote agostiniano spagnolo nel 1607 a bordo di una nave proveniente dal Messico. Secondo la tradizione l’imbarcazione ha preso fuoco durante il viaggio, ma l’immagine del Cristo è scampata miracolosamente all'incendio assumendo il nero.

In passato un prelato filippino, mons. Sabino Vengco, affermava che il colore scuro è legato all’uso  di legno di mesquite. La processione ricorda il primo spostamento della statua, avvenuto il 9 gennaio 1767. Lungo tutto il percorso (sette chilometri) della Traslazione, che dura diverse ore, i fedeli si accalcano per toccare o baciare la scultura in segno di devozione creando enormi assembramenti. Per questo l’evento negli ultimi anni è stato cancellato o ha subito pesanti restrizioni in tema di prevenzione e sanità pubblica in particolare durante la fase più acuta della pandemia di Covid-19

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