12/05/2015, 00.00
RUSSIA
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Mosca vuole maggiore controllo sulle attività finanziarie delle organizzazioni religiose

Una bozza di legge in questo senso è stata presentata alla Duma e prevede emendamenti all’attuale legge “sulla libertà di coscienza”. Si punta a un più severe monitoraggio dei finanziamenti dall’estero per individuare in modo tempestivo casi di estremismo e terrorismo. Le organizzazioni saranno costrette a inviare rapporti sulle proprie finanze al ministero della Giustizia.

Mosca (AsiaNews) - Il ministero della Giustizia russo punta a ottenere il dritto di condurre ispezioni economico-finanziarie sulle organizzazioni religiose, che ricevono fondi dall'estero. L'iniziativa è contenuta in un disegno di legge presentato alla Duma e volto a emendare la legge "sulla libertà di coscienza e sulle associazioni religiose" e una serie di altre norme in materia. Il documento, inoltre, prevede l'obbligo per le organizzazioni religiose di inviare al ministero della Giustizia una relazione sulle loro attività, in caso di finanziamenti da organizzazioni o cittadini stranieri.

Come riportato dal sito di informazione “Religia i Pravo”, che cita la nota esplicativa che accompagna il documento presentato alla Duma, l’iniziativa del governo è motivata dalla necessità di adempiere alle direttive del presidente russo, del maggio 2014, “sullo sviluppo di uno speciale meccanismo per monitorare l’attività finanziaria ed economica delle organizzazioni religiose e permettere la tempestiva scoperta (e studiare la conseguente adeguata risposta) del possibile coinvolgimento in attività estremiste o di terrorismo, come pure di altre violazioni della legislazione russa”.

Per molti, si tratta di uno strumento per rafforzare il controllo sui finanziamenti delle associazioni religiose sulla base dello stesso principio della legge che ha messo le Ong finanziate dall’estero sotto la pressione costante di ispezioni e che le costringe a registrarsi in Russia con l’etichetta, dal sapore sovietico, di “agenti stranieri”.

La proposta di legge, comunque, porta da cinque a tre i casi in cui possono essere condotte ispezioni a sorpresa alle strutture delle organizzazioni religiose: la scadenza del termine, concesso con un avviso, per sanare le violazioni rilevate in precedenza; un’agenzia governativa autorizzata ha ricevuto informazioni sulla presenza di segni di estremismo o terrorismo nelle attività di un’organizzazione religiosa; il presidente della Federazione russa o il governo ha ordinato l’ispezione, sulla base della richiesta di una procura.

Non è chiaro come la legge si applicherà alla Chiesa ortodossa, che riceve molte donazioni dai fedeli all’estero.

Intanto, è dell’8 maggio, la notizia che il mistero della Giustizia ha inviato avvisi di violazione di legge a tre organizzazioni religiose, sulla base dei risultai di indagini condotte quest’anno. Nell’obiettivo degli inquirenti ne erano finite cinque: la Conferenza centrale della Chiesa metodista unita russa; l’Associazione del Kuban dei cristiani di fede evangelica; la Comunione di chiese di fede evangelica ‘Parola di vita’; la Chiesa evangelica-luterana della Russia europea e l’associazione dei Cristiani evangelici ‘Regno di Dio’. Le prime tre hanno ricevuto distinti avvisi per la “correzione delle violazioni”, che dovranno apportare rispettivamente entro il 29 maggio, il 23 giugno e il 27 luglio, pena multe fino a 4.000 rubli (circa 70 euro). (N.A.)

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