Mons. Lazzaro You: per la pace in Corea serve ‘guardare con gli occhi dell’altro’
“Grande gioia e grande forza” per un messaggio del papa indirizzato a tutti i coreani, non solo cristiani. Kim Yong-chol, a New York per incontrarsi con Pompeo. Intanto, i funzionari dei due Paesi in riunione anche a Singapore e Panmunjom. Possibile vertice fra Corea del Nord, Cina e Russia. I funzionari delle due Coree si incontreranno il 1 giugno. Esperto nucleare: denuclearizzazione richiederà fino a 15 anni.
Daejeon (AsiaNews) – “L’America vuole che la Corea del Nord elimini tutte le armi nucleari; la Corea del Nord vuole la garanzia definitiva della propria sicurezza, ma bisogna camminare insieme. Ci vuole dialogo, negoziati, ci vuole pazienza. Bisogna guardare con gli occhi dell’altro. Solo così si può capire meglio.” Commenta così mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, i rinnovati dialoghi fra Corea del Nord e Stati Uniti.
“Quando ho sentito che Trump aveva cancellato il summit, ho pianto. Sentivo che andava via la speranza di un nuovo inizio per la pace in Corea”, racconta mons. You. “Poi, dopo due giorni, l’incontro fra Moon e Kim mi ha dato un’immensa gioia. È stato un incontro di particolare importanza, perché diversamente dai tre incontri precedenti tra i leader del Nord e del Sud, questa volta, i due leader si sono incontrati senza un complicato e lungo processo di preparazione. Al contrario, è stato un incontro spontaneo proprio come si fa tra i fratelli di una stessa famiglia. Cosi, hanno dato al mondo un nuovo segno della sincera fraternità del popolo coreano, nonché la volontà indomabile per la pace! Non possono non esserci problemi sensibili e complicati dopo circa 70 anni di separazione, marcati da ostilità reciproca. Però, in questa maniera di “Top-down” tra i due leader della penisola coreana, potremo sempre trovare i modi per risolvere qualsiasi problema e per promuovere i dialoghi tra vari enti politici e caritativi tra le due parti. In questo procedimento, serve anche la collaborazione da parte della Cina e degli Stati Uniti.”
“Domenica scorsa, il giorno della Santissima Trinità – continua il vescovo – il nuovo nunzio apostolico, mons. Alfred Xuereb, è arrivato in Corea con un messaggio per il popolo coreano da parte del papa: il pontefice prega, desidera che tramite il dialogo si trovi riconciliazione, che gli altri Paesi aiutino a trovare la pace in Corea. Questo ha dato una grande gioia e forza al popolo coreano, non soltanto ai cristiani, ma a tutto il popolo”.
Intanto, dopo un apparente stallo dei dialoghi e del possibile incontro fra il presidente Usa Donald Trump e il leader del Nord Kim Jong-un, le diplomazie si sono rimesse in moto.
Nei prossimi giorni, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo incontrerà il nordcoreano Kim Yong-chol, ex capo dell’intelligence e vice presidente della Commissione Centrale del partito unico di Pyongyang. Figura controversa, sospettato di essere responsabile dell’affondamento della nave da guerra sudcoreana Cheonan, Kim ricopre un ruolo prominente nei dialoghi della Corea del Nord con il Sud e gli Usa: era nella delegazione che ha accompagnato Kim Jong-un durante il primo summit con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, ed è stato l’unico accompagnatore dell’incontro “a sorpresa” dello scorso 25 maggio.
A Panmunjom, Sung Kim, ambasciatore Usa per le Filippine – in precedenza per la Corea del Sud – discute l’agenda del summit con le autorità nordcoreane. A Singapore, invece, il vice-direttore dello staff della Casa Bianca, Joe Hagen, si occupa di questioni logistiche.
Il dialogo sul futuro della penisola coreana coinvolge più fronti. Secondo alcuni media, nei prossimi giorni si potrebbe tenere un vertice fra i leader di Corea del Nord, Cina e Russia. Sarebbe il terzo incontro in poche settimane fra Kim Jong-un e Xi Jinping. Inoltre, Il 1 giugno le due Coree terranno un summit di alto livello.
Al centro del dibattito resta la denuclearizzazione della Corea del Nord, che gli Usa insistono debba essere “completa, verificabile e irreversibile”. Il presidente Trump si è augurato che ciò avvenga nel più breve tempo possibile, ma per gli esperti l’ipotesi non è attuabile. Siegfried Hecker, fisico nucleare di fama mondiale, ha pubblicato due giorni fa un rapporto in collaborazione con Robert Carlin e Elliot Serbin del Centro per la Sicurezza Internazionale e Cooperazione (Cisac). In esso si afferma che il processo di denuclearizzazione del Nord potrebbe richiedere fino a 15 anni.