Messi al bando altri 9 testi pro-democrazia: ‘minacciano’ la sicurezza nazionale
Ordinato il loro ritiro immediato dalle librerie pubbliche della città. Colpiti gli ex deputati Albert Ho e Tanya Chan, e la scrittrice Jie Yu. In luglio la prima ondata di censura con la rimozione dei testi di Joshua Wong. I dipartimenti governativi devono dimostrarsi pronti a silenziare i democratici.
Hong Kong (AsiaNews) – Le autorità cittadine hanno messo ieri al bando altri nove libri di autori pro-democrazia, ritenuti contrari alla legge sulla sicurezza nazionale. A quanto riporta Apple Daily, la decisione è stata presa dal Dipartimento per gli affari culturali, che ha ordinato alle locali librerie pubbliche di ritirare subito i testi incriminati.
La censura di Stato ha colpito gli ex parlamentari democratici Albert Ho e Tanya Chan, che si sono visti ritirare due libri ciascuno. Banditi anche tre libri del commentatore politico Bruce Lam e due della scrittrice sino-americana Jie Yu.
È la seconda volta dall’approvazione della legge sulla sicurezza che l’amministrazione cittadina proibisce la distribuzione e circolazione di testi considerati scomodi. Lo scorso luglio sono scomparsi dalle librerie i primi nove volumi, tra cui quelli dell’attivista democratico Joshua Wong, che si trova ora in carcere.
Il provvedimento, entrato in vigore il 30 giugno, introduce i reati di separatismo, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere. Pechino l’ha imposto per soffocare il movimento democratico, che dall’estate 2019 manifesta per l’autonomia di Hong Kong dalla madrepatria e per il mantenimento del suo sistema liberale.
I quattro autori finiti nel mirino della censura contestano al decisione delle autorità. Essi sostengono che i temi trattati nei loro scritti sono dibattuti anche in Parlamento dal fronte pro-Pechino. Secondo Ho, nell’attuale clima politico tutti i dipartimenti governativi hanno il timore di essere criticati per non fare abbastanza contro il campo democratico.
01/08/2020 10:14
07/08/2020 09:01