10/09/2024, 11.52
PAKISTAN
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Mariamabad: oltre 200mila pellegrini al Santuario, più forti degli attacchi estremisti

di Shafique Khokhar

La Chiesa locale ha celebrato i 75 anni dal primo pellegrinaggio al luogo di culto mariano e l’inaugurazione della grotta della Vergine. Almeno sei fedeli sono morti in incidenti stradali, la polizia ha sventato un assalto di un gruppo fondamentalista islamico. La richiesta di maggiore sicurezza sulle strade e la necessità di strutture e servizi igienici. 

 

Mariamabad (AsiaNews) - Una serie di incidenti hanno funestato la tre giorni di pellegrinaggio al santuario nazionale mariano di Mariamabad, nel distretto di Sheikhupura, nella provincia del Punjab, che si è svolto dal 6 all’8 settembre. Dall’assalto di un gruppo di musulmani a una carovana di cristiani lungo la strada di Sheikhupura al camion che ha investito alcuni fedeli in marcia verso il luogo sacro, questi eventi hanno gettato più di un’ombra su un appuntamento che doveva rappresentare una festa per tutto il Paese. Anche perché proprio quest’anno ricorreva il 75mo anniversario dal primo pellegrinaggio ad uno dei luoghi simbolo del cristianesimo in Pakistan: un santuario che il 24 agosto ha anche ospitato la cerimonia di inaugurazione della grotta della Vergine presieduta da mons. Benny Mario Travas, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Lahore. 

Il primo evento che ha oscurato le celebrazioni è l’attacco da parte di estremisti islamici, bloccato sul nascere dal pronto intervento delle forze di polizia che hanno ingaggiato una colluttazione con gli assalitori mettendoli in fuga, garantendo la sicurezza dei pellegrini. Lungo la via di Sangla Road, a Faisalabad, un camion ha centrato un capannello di fedeli: quattro giovani hanno riportato gravi ferite alla testa e sono morti, altri due sono deceduti in un incidente di moto per un computo complessivo di sei vittime. Essi erano parte di un gruppetto di quattro originari del villaggio di Samundari e uno di Dawood Nagar Faisalabad. (Foto 2 i funerali).

Interpellata da AsiaNews l’attivista pro diritti umani Aksa Kanwal spiega: “La ragione principale di questi incidenti è che la strada è molto piccola, è un’unica corsia di marcia ma il traffico è bidirezionale”. Inoltre, durante i giorni di pellegrinaggio al Santuario mariano “i camionisti continuano a guidare i loro veicoli a velocità sostenuta” a dispetto del flusso di mezzi. “Il governo locale - avverte - dovrebbe lavorare e ampliare la strada” e assicurare la presenza di un numero maggiore di pattuglie della polizia, per controllare la velocità e fungere da deterrente. “Inoltre, invito anche la nostra gente a rimanere seria quando si reca in visita al santuario, anche perché si tratta di un evento benedetto e non di un festival per il puro divertimento”. 

“Voglio anche richiamare l’attenzione degli organizzatori del pellegrinaggio al Santuario mariano - prosegue Aksa Kanwal - su alcune questioni importanti di Mariamabad. Quasi 200mila persone visitano il luogo di culto, ma non ci sono servizi igienici adeguati. Le persone, soprattutto le donne, devono sopportare molti problemi, andare nei campi per urinare e a volte chiedono agli abitanti del posto di poter usare i loro bagni. Non vi sono stanze e dormitori adeguati per le famiglie, che sono costrette a trascorrere notti nei cimiteri e in spazi aperti. La nostra diocesi e il governo - conclude - dovrebbero investire di più nel santuario mariano per facilitare i pellegrinaggi”.

Gli eventi di cronaca e le criticità non hanno però impedito agli oltre 200mila pellegrini di partecipare al giubileo di diamanti con fiori, canti, meditazioni e preghiere, accompagnati dai vescovi di tutto il Pakistan, che hanno voluto partecipare in prima persona all’evento. Ogni prelato ha acceso una candela, a conferma di un appuntamento che costituisce una pietra miliare per la vita della Chiesa locale. Persone provenienti da diverse città hanno visitato il santuario a bordo di roulotte e auto, altri usando treni, furgoni, moto, biciclette e ogni altro mezzo di spostamento disponibile per raggiungere il santuario. E qualcuno ha compiuto il tragitto a piedi, in segno di rispetto e di dedizione alla Madonna.

Durante l’omelia della messa mons. Joseph Arshad ha ricordato come “sia Giuseppe che Maria rappresentano una famiglia santa e ferma nella loro fede. Oggi - ha aggiunto - ho un messaggio per tutte le famiglie: date il meglio di voi stessi nella formazione ed educazione dei vostri figli alla fede cattolica. Senza la fede non possiamo crescere ed elevare la nostra vita, la nostra fede è la nostra forza e il nostro potere e dobbiamo seguire le orme di Maria che ci insegna come rimanere attaccati a Dio in ogni momento. Lei è sempre stata al fianco di Gesù anche nelle sue difficoltà”. “Oggi - conclude - prego per i missionari che hanno speso la loro vita per diffondere il Vangelo in questa terra e per i vescovi locali, i sacerdoti, le suore, i catechisti e i fedeli che fanno del loro meglio per promuovere la fede e i valori cattolici tra gli altri attraverso pratiche e insegnamenti”.

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