Manila rafforza l'asse con Washington e Tokyo contro le mire marittime cinesi
Le imminenti manovre militari annuali Balikatan toccheranno le acque del Mar Cinese meridionale contese dalla Repubblica popolare, ma guarderanno anche all'isola di Taiwan. Il ministro degli Esteri Manalo: "Vogliamo pace e sviluppo nell'Indo-Pacifico nonostante le tensioni alimentate da Pechino".
Manila (AsiaNews) - Manila vira decisamente a favore di una più stretta alleanza con il tradizionale alleato statunitense, ma anche a una maggiore collaborazione militare e strategica con Tokyo e altri partner internazionali con lo scopo di tutelarsi dalle pressioni cinesi e essere meno esposta davanti alle tensioni internazionali.
A confermarlo le prossime grandi manovre annuali Balikatan che inizieranno il 22 aprile per concludersi 17 giorni dopo. Manovre che non solo vedranno come osservatori altre 14 nazioni, tra cui il Giappone, l’India e membri dell’Unione Europea. Per la prima volta dall’avvio di questa iniziativa militare congiunta, quest’anno vedranno anche la presenza di un alleato esterno sotto forma di una fregata della marina militare francese, che manovrerà con le navi dei due alleati nelle acque di esclusivo interesse economico filippino che sono in parte reclamate (e in alcune aree di fatto già annesse) dalla Repubblica popolare cinese. Un chiaro segnale da parte filippina di volere abbandonare dubbi e timori, per scegliere una più ampia cooperazione che possa meglio tutelarne integrità territoriale e necessità economiche.
Le manovre Balikatan saranno quest’anno a loro volta di portata e di obiettivi eccezionali, proiettandosi non soltanto verso le acque dell’isola di Palawan - maggiormente sottoposte alle dispute territoriali degli ultimi anni - ma anche verso quelle di Taiwan, oltre le isole più settentrionali dell’arcipelago filippino. Usciranno, quindi, per la prima volta al di fuori delle acque territoriali nel simulare la riconquista di isole invase da forze nemiche.
La scelta di Manila di incrementare alleanze e attività che Pechino vede come “ostili” è stata definita “scelta sovrana” dal ministro degli Esteri filippino, Enrique Manalo, in linea con il netto avvicinamento strategico con Washington avviato dal presidente Ferdinand Marcos Jr. Per il governo filippino l’alleanza trilaterale con Stati Uniti e Giappone servirà a promuovere pace e sviluppo economico nell’area Indo-pacifica e non vuole essere una minaccia, anche se “le eccessive pretese territoriali e l’atteggiamento aggressivo” della parte cinese “sono note e fonte di tensioni”. La Cina - ha sottolineato ancora Manalo - dovrebbe riflettere sule proprie azioni nel Mar cinese meridionale”.
06/05/2020 13:03