27/01/2016, 15.26
MALAYSIA
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Malaysia, mistero sui 681 milioni “donati” dai sauditi al premier Najib

Secondo il procuratore generale, Najib Razak non ha ricevuto mazzette: “è una questione fra lui e la famiglia saudita”. Fonte malaysiana: “Non sarebbe la prima volta che i sauditi donano molti soldi alla politica nazionale con motivi sospetti”. Fonte araba: “Lo hanno fatto per manipolare le elezioni politiche del 2013 e fare vincere Najib”.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Non si tratta di mazzette e tangenti ma di una generosa “donazione” da parte dell’Arabia Saudita: il primo ministro Najib Razak è assolto da ogni accusa di corruzione. Subisce una svolta inaspettata il caso riguardante il capo del governo malaysiano, accusato di essersi appropriato di 681 milioni appartenenti ad un fondo di investimenti statali, l’1MDB.

A luglio 2015 un’inchiesta del Wall Street Journal aveva rivelato milioni di dollari depositati in un conto privato riconducibile al Primo Ministro. Mohamed Apandi Ali, procuratore generale, ha dichiarato che le indagini hanno rivelato che “i fondi non sono una forma di mazzetta o corruzione” ma provengono dalla famiglia reale saudita. “Non ci è stata data alcuna ragione per cui la donazione è stata fatta al primo ministro Najib – ha detto Apandi –, è una questione tra lui e la famiglia saudita”. Il primo ministro, in ogni caso, non avrebbe compiuto alcun crimine tra quelli che gli venivano imputati.

La Commissione anti-corruzione della Malaysia (Macc) aveva già ricondotto mesi fa i 681 milioni ad una fonte sconosciuta del Medio Oriente.

Una personalità politica malaysiana, contatta da AsiaNews dice che “è plausibile che siano stati i sauditi a donare tutti questi soldi al primo ministro, anche se non sappiamo se e come li abbia spesi. Nei prossimi giorni, con le indagini che andranno avanti, sapremo qualcosa di più”. Inoltre, afferma la fonte, “questa non sarebbe la prima volta che soldi sauditi arrivano in questo modo in Malaysia”.

Una fonte saudita intervistata dalla Bbc afferma che i 681 milioni sono stati donati dall’Arabia Saudita per influenzare le elezioni politiche del 2013 in Malaysia e facilitare la vittoria di Najib, candidato del partito United Malays National Organisation (Umno, che governa la Mlaysia dall’indipendenza del 1957).

Secondo la fonte, l’Arabia temeva il partito oppositore Pan-Malaysian Islamic Party, che sarebbe stato finanziato dai Fratelli Musulmani, che i sauditi considerano terroristi: “Non c’è nulla di strano in questa donazione – dice la fonte –, è molto simile a quello che i sauditi fanno in un gran numero di Paesi”.

Negli ultimi tempi, la Giordania ha ricevuto dall’Arabia Saudita un miliardo di dollari per un fondo di sviluppo; un miliardo di dollari ha ricevuto anche il Sudan per la sua banca centrale; in Marocco i sauditi hanno mandato petrolio, finanziamenti e investimenti.

Come ha scritto p. Samir Khalil Samir su AsiaNews, spesso insieme al denaro saudita in questi Paesi arrivano anche dottrine wahhabite del fondamentalismo sunnita, di cui l’Arabia Saudita si fa interprete e propagatrice.

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