Maharashtra: la diocesi di Amravati lancia un appello contro il “genocidio” dei contadini
Il territorio è famoso per l’alto tasso di suicidi tra gli agricoltori. La Chiesa cattolica ha creato un’agenzia che aiuta i contadini sommersi dai debiti. La comunità cattolica è composta da 7mila persone, su una popolazione di 11 milioni. L’appello del vescovo ai cristiani nell’Anno della Misericordia, “affinchè continuino nella tradizione di generosità”.
Mumbai (AsiaNews) – La Chiesa cattolica di Amravati, nello Stato indiano del Maharashtra, è in prima linea contro i mali causati dalla povertà e delle difficoltà quotidiane, che causano nel territorio della diocesi un vero e proprio “genocidio” tra i contadini. Ad affermarlo ad AsiaNews è mons. Elias Gonsalves, vescovo di Amravati, che lancia un appello: “La diocesi presenta uno dei più elevati tassi di suicidio tra i contadini in tutta l’India. Gli agricoltori sono colpiti da carestie, siccità e povertà. Negli ultimi otto anni, a causa di ripetuti cattivi raccolti, molti di loro hanno scelto la via del suicidio. È per questo che la Chiesa porta avanti qui un progetto indirizzato a risollevare l’angoscia dei contadini. Chiedo a tutti i fedeli di continuare la lunga tradizione di generosità”.
La diocesi ha creato una agenzia, la “Jeevan Vikas Sansthan and Manav Shakti Sanstha” (Jvs/Mass), che si occupa di alleviare le sofferenze dei contadini e prevenirne i gesti estremi. Il vescovo cita dati allarmanti: “Nel 2011 i numeri ufficiali parlavano di 4.427 agricoltori sommersi dai debiti che si sono tolti la vita nell’arco di 10 anni. Ma gli attivisti sostengono che la realtà sia ben peggiore e che il numero dei suicidi sia addirittura il triplo”.
Negli ultimi otto anni, la società diocesana ha aiutato oltre 400mila agricoltori nei distretti di Amravati, Akola, Buldana, Washim e Yavatmal. P. Puthenpura riferisce inoltre che l’opera della chiesa ha soccorso 11mila vittime di calamità naturali, 3mila contadini indebitati e 1.500 malati di Aids.
Tutto questo, sostiene il sacerdote, “nonostante il numero dei cattolici non sia elevato”. Nel territorio infatti risiedono solo 7mila fedeli, su una popolazione totale di 11 milioni di abitanti. Questi rappresentano quindi lo 0,01% della popolazione, “e il lavoro della Chiesa è destinato per il 98% alle persone di fede diversa dalla nostra”.
Inoltre la diocesi, che quest’anno festeggia il 60mo anniversario della fondazione, lavora insieme a Caritas India, che ha stanziato un progetto dal titolo “Animation”, rivolto proprio ai contadini. Mons. Gonsalves spiega l’origine del nome: “Significa che i beneficiari non sono destinatari passivi dell’aiuto, ma sono anche agenti attivi e responsabili del loro sviluppo. Il ruolo del lavoro sociale delle agenzie è quello di facilitare la creazione di una simile mentalità”.
Ricordando infine il Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco, il vescovo invita “tutti a riscoprire la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia spirituali e corporali”. “È bene – ha affermato – che coloro che sperimentano Dio, ricco di misericordia e compassione, mostrino in modo tangibile questa misericordia a coloro che sono vittime delle ‘strutture del peccato’ che impediscono alle persone svantaggiate l’accesso alle risorse, donate in modo così generoso dal Creatore”.