Maharashtra e Jharkhand: elezioni locali nel segno della continuità
Il primo continuerà a essere guidato da un'allenza guidata dal BJP, mentre il secondo da un partito locale attento alle questioni tribali. In entrambi i casi è emersa ancora una volta l'importanza delle dinamiche locali sulle proposte dei partiti più grandi a livello nazionale, incluso il Congress. Affluenza quasi al 70% e sondaggi pre-elettorali in molti casi fuori rotta.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Il Maharashtra è rimasto in mano all’alleanza di governo guidata dal Bharatiya Janata Party (BJP), mentre il Jharkhand continuerà a essere guidato da un partito locale, il Mukti Morcha, sostenuto dal Congress e altri partiti di sinistra. Sono questi i risultati elettorali per le Assemblee locali emersi oggi al termine dello spoglio.
In Maharashtra, dove l’affluenza è stata del 66,05%, la più alta dal 1995, l’alleanza Mahayuti ha ottenuto 225 seggi su 288, mentre l’opposizione, riunitasi in una coalizione chiamata Maha Vikas Aghadi, ne ha ottenuti 54. Altri 9 seggi sono stati vinti da candidati terzi. All’interno dell’alleanza Mahayuti, il BJP, il partito ultranazionalista indù da cui proviene anche il primo ministro indiano Narendra Modi, ha ottenuto il maggior numero di seggi, seguito dallo Shiv Sena e dal Nationalist Congress Party (NCP). Il chief minister Eknath Shinde ha ringraziato gli elettori affermando che l’elettorato ha premiato il governo per l’operato degli ultimi due anni.
Le elezioni in Maharashtra sono state caratterizzate da numerose fratture, che negli ultimi cinque anni hanno portato a una trasformazione radicale del panorama politico, frammentandolo in sei partiti. La coalizione Maha Vikas Aghadi è infatti composta dal partito del Congress, che ha ottenuto 19 seggi, ma anche da fazioni dello Shiv Sena e dell’NCP che hanno abbandonato i rispettivi partiti spostandosi all’opposizione per contrastare le personalità Shinde e il BJP. Alle elezioni del 2019, il BJP e lo Shiv Sena vinsero le elezioni contro il Congress e l’NCP, ma non riuscirono a trovare un accordo sulla carica di chief minister, ruolo che negli ultimi cinque anni è stato coperto da tre personalità diverse: Devendra Fadnavis del BJP, Uddhav Thackeray dello Shiv Sena (oggi alleato del Congress all’opposizione) e infine Eknath Shinde, al potere dal 2022.
Anche in Jharkhand il risultato elettorale ha sottolineato il ruolo fondamentale dei partiti locali: l’affluenza è stata simile a quella del Maharashtra, del 67,74%. Il Jharkhand Mukti Morcha (JMM) è stato dichiarato il vincitore: insieme al Congress e altri partiti minori ha ottenuto oltre 50 seggi, mentre l’alleanza guidata dal BJP si è fermata a poco più di 20 su 81. Nel 2019 la coalizione del JMM aveva vinto 47 seggi ed era stato nominato chief minister Hemant Soren, che continuerà a ricoprire l’incarico, nonostante diversi sondaggi pre-elettorali (come spesso accade in India) prevedessero una corsa serrata o, in alcuni casi, una vittoria del BJP. Alle elezioni per la Camera bassa, l’alleanza del BJP aveva vinto 8 seggi parlamentari su 14 grazie ai voti del Jharkhand.
Il Jharkand, nato nel 2000 da una divisione con il Bihar, è caratterizzato da un'ampia presenza di popolazioni tribali. La proposta del BJP di inserire Codice civile uniforme allo scopo di uniformare le pratiche dei vari gruppi è stata vista con sospetto dalle popolazioni locali, che temono la perdita dello loro usanze e della loro autonomia.
13/06/2019 11:16
26/11/2009