Madhya Pradesh: libertà provvisoria al vescovo, ma un'altra scuola nel ciclone per un feto
L'Alta Corte ha decretato che mons. Almeida di Jabalpur non finirà in carcere per le accuse avanzate nella campagna lanciata dalla Commissione per la protezione dell'infanzia contro le strutture cattoliche. Intanto però una nuova ispezione nella diocesi di Sagar ha trasformato un reperto umano trovato in un laboratorio di scienze nella presunta prova di nuovi abusi.
Jabalpur (AsiaNews) - L’Alta Corte del Madhya Pradesh ha concesso un’esenzione provvisoria dall’arresto al vescovo di Jabalpur, mons. Gerald Almeida, accusato di truffa per la gestione di un ostello per tribali di proprietà della diocesi. Resterà in libertà almeno fino all’udienza sul caso fissata per il 24 aprile. Nel frattempo però - in un’altra vicenda legata alla stessa ondata di ispezioni portata avanti dalla Commissione per la protezione dell’infanzia contro le istituzioni educative cattoliche - è stato scarcerato Nam Singh Yadav, il preside laico di una scuola gestita dalla diocesi di Jabalpur nel villaggio di Junwani che era stato arrestato il 7 marzo con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di alcune studentesse.
La liberazione è avvenuta perché le ragazze e i loro genitori hanno negato le accuse contro il preside e hanno anche chiesto una giusta indagine su come queste accuse siano state formulate da quanti hanno partecipato all'ispezione in cui sarebbero emerse. Secondo la diocesi di Jabalpur le accuse di truffa al vescovo sarebbero state sollevate proprio una volta emersa l’infondatezza del caso costruito contro il preside della scuola di Junwani.
La fabbrica delle accuse della Commissione per la protezione dei minori contro le diocesi del Madhya Pradesh resta comunque in piena attività. L’ultima vicenda rimbalzata sulle cronache dei giornali è quella di un “feto umano” ritrovato presso la Nirmal Jyoti School del villaggio di Bina, nella diocesi di Sagar. Il reperto – emerso in un’altra ispezione palmo a palmo - si trovava chiuso in un barattolo nel laboratorio di biologia e dall’aspetto risultava evidente che si trovasse lì da molto tempo. Alle richieste di chiarimenti sulla provenienza da parte degli ispettori, la scuola ha chiesto tempo per ricostruirla con precisione. Ma nel frattempo, proprio nei giorni di Pasqua, la notizia è stata data in pasto ai giornali locali che hanno cominciato a fantasticare su conversioni forzate e altri abusi. E lunedì nel villaggio, puntuali, sono cominciate le manifestazioni in cui si chiede la chiusura della scuola.
Nel frattempo oggi il vescovo di Sagar, mons. James Athikalam, ha presentato oggi una relazione sulla vicenda in cui si ricostruisce che il barattolo con il feto in questione proviene dall’ospedale diocesano ed era stato utilizzato in anni ormai lontani per delle lezioni di scienze. Nella relazione si forniscono, inoltre, parecchi dettagli sulle modalità dell’ispezione condotta dalla Commissione per la protezione dell’infanzia con il chiaro intento di trovare un pretesto per mettere in cattiva luce la scuola.