10/01/2019, 14.40
INDIA
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Lenin Raghuvanshi: ‘Le quote per le caste alte sono il fallimento della giustizia sociale’

di Lenin Raghuvanshi

L’attivista per i dalit di fama internazionale critica la legge perché è inutile. La norma ha scopo velleitario perché le caste alte non hanno mai subito forme di discriminazione. Previste quote del 10% di posti riservati nella scuola e nel lavoro.

Varanasi (AsiaNews) – Le quote riservate per le caste elevate “rappresentano il fallimento della giustizia sociale in India”. Lo afferma Lenin Raghuvanshi, attivista per i dalit e direttore esecutivo del Peoples’ Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr) di Varanasi. Per la prima volta nella storia dell’India contemporanea, il Parlamento ha approvato una legge che tutela i “deboli” delle caste superiori, riservando loro il 10% dei posti nel settore pubblico e nelle scuole. Secondo l’attivista, è del tutto sbagliata l’impostazione della normativa, che favorisce gruppi sociali che non hanno mai subito forme di discriminazione. Molti affermano che tale legge abbia solo fini elettorali. Di seguito il suo commento (traduzione a cura di AsiaNews).

Nessun partito nella Lok Sabha (Camera bassa) ha sollevato una forte replica politica, mentre ci sono una serie di stupefacenti argomenti legali contro il Constitution (124th) Amendment Bill, che vuole offrire il 10% di posti riservati alle caste alte “deboli”. Alcuni oratori hanno sollevato la questione della tempistica della legge, ma i suoi requisiti di giustizia sociale sono rimasti del tutto indiscussi.

Mentre la legge viene presentata alla Rajya Sabha [la norma è stata approvata ieri, ndr], il Dravida Munnetra Kazhagam (Dmk) potrebbe essere l’unico partito a opporsi contro l’approvazione di quote per le caste elevate e denunciare la mossa come un fallimento della politica e dei politici.

In poche parole, il Constitution (124th) Amendment Bill (di seguito, solo “legge”), è per la politica sociale ciò che la demonetizzazione [bando delle banconote da 500 e 1000 rupie, ndr] è stata per la politica economica. L’intera struttura della giustizia sociale costruita sulla base della rappresentanza proporzionale, sull’inclusione e uguali opportunità, sarà a rischio di un collasso imminente se questa legge dovesse passare anche al vaglio dei tribunali.

La ragione per cui i posti riservati sono considerati una soluzione politica d’integrazione sociale è perchè essi risolvono gli errori storici sulla base delle pratiche discriminatorie basate sull’appartenenza di casta. Il sistema delle caste era basato su differente trattamento e discriminazione strutturale nella società, soprattutto nel settore dell’educazione e dell’impiego. È questo problema sociale che era necessario risolvere; in passato è stato fatto attraverso varie misure costituzionali che offrono posti riservati in base allo svantaggio sociale e educativo. Ad ogni modo, lo scopo della legge attuale è offrire uguali opportunità ai settori economicamente deboli tra le caste elevate. Sarebbe come usare la chemioterapia per un semplice raffreddore. Non solo è una diagnosi sbagliata, ma si dimostrerebbe fatale per la salute in generale.

La legge ha due componenti principali. Il primo è che essa afferma che lo Stato può offrire “quote riservate nella nomina o nei posti a favore di qualsiasi settore economicamente debole dei cittadini delle classi non menzionate nella clausola (4), in aggiunta alle riserve esistenti”; il secondo è che l’entità delle quote riservate “sarà soggetta a un massimo del 10% di posti per ogni categoria”. Sfortunatamente la legge fallisce il test di buon senso su entrambi i fronti. Nella storia non c’è traccia di alcuna discriminazione strutturale nei confronti dei settori economicamente deboli delle caste elevate. Ci sono sempre state ovvie limitazioni alle eque opportunità per le persone delle fasce deboli dal punto di vista economico, ma questo è così per ogni casta e religione. Come tale, i problemi fronteggiati dai poveri non sono limitati a una singola casta o gruppo.

Inoltre il governo non ha fornito nessuna ragione verosimile su come è arrivato al magico numero del 10%. In passato abbiamo visto che i governi hanno nominato comitati di esperti per studiare, valutare e suggerire arretratezza e disabilità sociale tra i gruppi, e che esistevano delle basi scientifiche e razionali per estendere le riserve. Il governo del Tamil Nadu ha ampliato l’ambito delle quote riservate in base alle raccomandazioni della A.N. Sattanathan Commission e della Ambashankar Commission, e a livello nazionale la Mandal Commission ha svolto un simile ruolo. Senza un approccio scientifico, il governo ha rivelato che la legge attuale è priva di qualsiasi pensiero sostanziale.

Un altro aspetto problematico della legge è la definizione di ciò che costituisce debolezza economica. Nella spiegazione data alla Sezione 2, la legge afferma che “’i settori economicamente deboli’ saranno quelli che lo Stato notificherà di volta in volta”. È palesemente non chiaro come i governi statali potranno emettere notifiche o se questo potere sarà ad appannaggio del governo centrale. Ciò nonostante, ogni notifica emessa è soggetta a verifiche da parte del potere giudiziario e può essere sottoposta a ulteriori delibere contenziose.

Nel complesso, il governo ha dimostrato di essere disperato dal punto di vista politico e cerca una via d’uscita dalla confusione di governo in cui si trova. Forse Narendra Modi si aspettava persino un confronto in Parlamento ma, con la maggioranza dalla sua parte, non gli è stato nemmeno possibile acclamare la vittoria. Perciò il Constitution (124th) Amendment Bill si è rivelato non solo un disastro in termini di politica, ma anche di idee politiche.

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