Leader cristiani, musulmani, ebrei, sikh condannano l’attacco ‘islamofobico’ a Finsbury Park
La premier Theresa May parla di “attacco terrorista” e di “islamofobia” e promette tolleranza zero contro discorsi estremisti anche sul web. Le comunità musulmane chiedono più sicurezza con l’avvento della festa di Eid, alla fine di questa settimana. Il primate anglicano Justin Welby, il card. Vincent Nichols, il rabbino capo di Gran Bretagna Ephraim Mirvis e la comunità sikh esprimono solidarietà verso i musulmani e invitano a non coltivare l’odio.
Londra (AsiaNews) – Leader cristiani, ebrei, sikh condannano unanimi insieme ai musulmani l’attacco vicino alla moschea di Finsbury Park, che ha provocato la morte di un uomo e il ferimento di altre otto persone.
Non si sa ancora nulla sull’identità dell’attentatore, che subito dopo la mezzanotte ha guidato un camioncino contro dei fedeli appena usciti dalla preghiera notturna dopo la fine del digiuno del Ramadan. Si sa ha 48 anni e che è un “uomo bianco”. La polizia afferma che egli ha agito da solo. Alcune testimonianze all’inizio parlavano di altri due presenti nel veicolo che sarebbero fuggiti. Secondo alcuni testimoni sulla scena il guidatore del veicolo, immobilizato e poi arrestato, ha detto: "Voglio uccidere tutti i musulmani". E a chi lo teneva fermo in attesa della polizia, ha anche domandatodi essere ucciso.
Il Consiglio dei musulmani della Gran Bretagna, condannando l’attacco, lo ha definito come “motivato dall’islamofobia”. Nelle scorse settimane e mesi, dopo gli attacchi terroristi a Londra e a Manchester, rivendicati dallo Stato islamico, “i musulmani – afferma il segretario del Consiglio, Harun Khan – hanno sopportato molti incidenti di islamofobia, e questo [di oggi] è il più violento”.
La comunità islamica chiede al governo di “accrescere la sicurezza attorno alle moschee con urgenza”, dato che questa è l’ultima settimana del Ramadan e nel weekend si celebrerà la festa di Eid al-Fitr.
Di “islamofobia” ha parlato anche la premier Theresa May in una dichiarazione verso le 13 di oggi definendo “terroristico” il gesto di oggi, alla pari con diversi del passato. Ella ha anche promesso di usare tolleranza zero contro ogni discorso estremista e violento sia fra le persone che su internet.
In effetti, soprattutto su internet crescono espressioni estremiste violente fra i musulmani radicali e fra occidentali intolleranti. Ma fra le comunità religiose si propaga rispetto e solidarietà.
Nella mattinata si sono susseguite le dichiarazioni di partecipazione al dolore dei musulmani da parte di molti leader. Il primate anglicano Justin Welby in un tweet ha detto che “l’attacco alla moschea di Finsbury Park è ripugnante. Siamo solidali con i nostri amici musulmani e preghiamo per il defunto e per i feriti”.
Il card. Vincent Nichols, arcivescovo cattolico di Westminster, si è detto “inorridito per il deliberato attacco su della gente che stava lasciando la preghiera notturna, alla fine della loro giornata di digiuno” e ha espresso “la nostra preghiera e sostegno alla leadership della moschea e al Centro musulmano del Welfare [che è vicino alla moschea – ndr]”.
E ha aggiunto: “La violenza genera violenza. L’odio genera l’odio. Ognuno di noi deve ripudiare l’odio e la violenza in parole ed azioni. Dobbiamo essere tutti costruttori di comprensione, compassione e pace, giorno per giorno, nelle nostre case, al lavoro, e nelle nostre comunità. Questa è la sola strada”.
Parole molto simili le ha espresso Ephraim Mirvis, rabbino capo della Gran Bretagna: “Spezza il cuore venire a sapere di un nuovo attacco mortale per le strade di Londra, questa volta con obbiettivo dei musulmani che erano stati a pregare. Questa è un’immagine dolorosa del perché non dobbiamo mai permettere che l’odio generi odio. Esso crea una spirale discendente di violenza e terrore con ulteriori morti e maggiore distruzione”.
“Come sempre – ha aggiunto – i nostri pensieri e preghiere sono con coloro che sono stati colpiti. Davanti a questa tragedia, possa ognuno di noi decidere di rispondere con la stessa compassione e determinatezza per non essere divisi, ciò che ha caratterizzato la nostra società in questi mesi”.
La Federazione dei Sikh in Gran Bretagna, attraverso il suo presidente, Bhai Amrik Singh, dopo aver espresso vicinanza ai colpiti, ha detto: “Gli incidenti degli ultimi tre mesi suggeriscono che abbiamo bisogno di un dialogo onesto e di un innalzamento fondamentale con cui il governo affronta ogni forma di odio e terrore”.
“L’odio e il terrore – ha aggiunto - devono essere condannati in modo diretto prendendo di mira coloro che promuovono un’ideologia e una filosofia basata sull’odio e il terrore”.
19/06/2017 07:19
04/11/2013