16/02/2021, 11.02
PAKISTAN
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Lahore, due cristiani evangelici accusati di blasfemia. Rischiano la pena di morte

di Shafique Khokhar

É il secondo caso di blasfemia contro i cristiani dall’inizio del 2021. Secondo il querelante Haroon Ayub Masih e Salamat Mansha Masih hanno urtato i sentimenti dei musulmani mentre predicavano il Vangelo a Model Town Park. Il primo è stato arrestato, mentre il secondo è riuscito a fuggire e la famiglia vive nascosta nel timore di ritorsioni.

Lahore (AsiaNews) - Due cristiani evangelici dovranno rispondere di blasfemia, per avere - secondo gli accusatori - utilizzato parole offensive verso il profeta Maometto citando un passaggio della Bibbia. Il fatto risale allo scorso 13 febbraio: il querelante Haroon Ahmad afferma che Haroon Ayub Masih e Salamat Mansha Masih hanno urtato i sentimenti dei musulmani mentre predicavano il cristianesimo a Model Town Park, sobborgo di Lahore (nel Punjab). 

Secondo alcune testimonianze Haroon Ahmad, uno studente, era seduto assieme a Harris Khalid, Zakir Ali e Zulkarneen, un loro amico a Model Town Park. I due cristiani, Haroon e Salamt, li hanno avvicinati avviando una discussione circa le religioni e dando loro un libro cristiano intitolato “Acqua della vita”. Durante il colloquio i due avrebbero usato parole offensive, affermando che Maometto si era allontanato dalla via della religione mentre Cristo non si è mai sposato, adempiendo in questo modo alle profezie.

Secondo Ahmad i due cristiani avrebbero anche accusato il profeta di essersi sposato per accrescere la propria dinastia, affermato che il libro contente la verità è la Bibbia mente il Corano non è un vero libro di fede. La discussione si sarebbe trasformata in un litigio durissimo, concluso con l’accusa lanciata verso Haroon e Salamt di aver usato parole offensive verso Maometto e l’islam. 

Per non lasciare un crimine impunito, Haroon Ahmad si è recato presso la stazione di polizia di Model Town e ha sporto denuncia (FIR # 61/21) in base agli articoli 295-A, 295-B  295-C del Codice penale pakistano. Il primo punisce quanti offendono la sensibilità religiosa altrui, il secondo chi profana il Corano e il terzo chi usa parole derogatorie verso Maometto (quest’ultimo passibile di pena di morte). 

Gli agenti si sono subito attivati e hanno arrestato Salamat Mansha, mentre l’amico Haroon Ayub è riuscito a fuggire e la sua famiglia ora vive nascosta nel timore di ritorsioni.

I cristiani sono la terza religione in Pakistan, pari all’1,6% sul totale della popolazione. Da tempo le leggi sulla blasfemia sono usate per risolvere controversie o questioni personali e hanno coinvolto centinaia di cristiani, oltre agli stessi musulmani e agli Ahmadi. Spesso, in passato, l’accusa di blasfemia si è rivelata un pretesto per attaccare folle o intere comunità, mentre lo scorso anno si è rivelato quello dei maggiori abusi nell’uso della legge sulla blasfemia.

Shabbir Shafqat, presidente del National Christian Party, sottolinea che è il secondo caso di blasfemia contro un cristiano nel 2021. Il primo riguarda l’infermiera e cantante di gospel Tabita Gill, di Karachi, accusata dalle colleghe. “Stiamo combattendo - aggiunge il politico - contro gli abusi legati a questa legge”.

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