15/04/2016, 12.21
THAILANDIA – AUSTRALIA
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La gemella di "baby Gammy" rimarrà in Australia. Anche se il padre ha trascorsi da pedofilo

Pipah, bambina di due anni, è nata nel 2014 da una madre surrogata thai insieme al gemello affetto da sindrome di Down. I genitori hanno adottato solo lei lasciando Gammy in Thailandia. Dopo aver scoperto i reati del padre biologico, la madre surrogata ha fatto richiesta di riavere con sé la figlia, ma il giudice ha detto di no.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – La vicenda di Gammy – il bambino nato da madre surrogata thai e abbandonato dai genitori biologici australiani perché affetto da sindrome di Down – subisce una nuova svolta. Stephen Thackray, giudice australiano, ha infatti deciso che la gemella di Gammy, Pipah, potrà continuare a vivere con i genitori in Australia, anche se il padre è in carcere per reati di pedofilia.

Il caso di “baby Gammy” è salito alla ribalta nell’estate del 2014, quando David Farnell e la moglie Wenyu Li sono volati in Thailandia e grazie a Pattaramon Chanbua, ragazza thai, hanno avuto due figli sfruttando il servizio di maternità surrogata. Ha fatto scalpore la scelta dei due di tornare in patria solo con Pipah, la gemella non affetta da sindrome di Down. Da quel momento Gammy vive con la madre surrogata.

In seguito si è scoperto che David Fernell, il padre biologico dei gemelli, era stato incarcerato negli anni ’90 per reati di pedofilia. Venuta a conoscenza del fatto, Pattaramon Chanbua ha cercato una via legale per far tornare anche Pipah in Thailandia, ma non vi è mai riuscita. Ora la sentenza del giudice, contenuta in un documento di 272 pagine, mette la parola fine alle sue speranze: “Ho deciso – scrive Stephen Thackray – che Pipah non deve essere rimossa dalla famiglia che ha sempre conosciuto, per essere spostata con persone che le sarebbero estranee”.

“Ho accettato – continua – le prove degli esperti secondo le quali Pipah corre un basso rischio di violenza stando a casa, mentre c’è un alto rischio nel caso venga spostata”. David Fernell e la moglie Li non potranno essere le uniche persone in presenza di Pipah, ma dovranno essere sempre accompagnate da un funzionario dei servizi sociali.

Il giudice australiano ha anche negato che Gammy sia stato “abbandono” dai Farnell. Piuttosto, ha detto, è stata la madre surrogata a volerlo tenere con sé. Diversa la versione Pattaramon Chanbua, secondo cui nel 2014 i Fernell le avevano chiesto di abortire, per poi andarsene non appena saputo del gemello con sindrome di Down.

Dopo essere stata una delle mete preferite da coppie straniere (omosessuali e non) in cerca di un utero da “affittare” (per circa 13mila dollari), la Thailandia ha promulgato una serie di leggi che regolamentano la pratica e difendono i diritti del bambino. Il 30 luglio 2015 è entrata in vigore l’“Act to Protect Babies Born through Assisted Reproductive Technologies”, che ha posto fine al mercato dell’utero in affitto, proibendo la surrogazione di maternità commerciale e la compravendita di seme e ovociti. Le sole persone che hanno il diritto a usare queste tecniche sono le coppie thai eterosessuali, sposate e senza figli.

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