23/03/2017, 11.53
ASIA - ISLAM - GRAN BRETAGNA
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La Chiesa indiana prega per le vittime dell’attacco a Londra. Il cordoglio dei leader mondiali

Il card Gracias esprime profondo dolore per un attentato che ha causato una “insensata perdita di vite umane”. E prega Dio perché conceda “pace, forza e consolazione”. Condoglianze e solidarietà dai leader internazionali. L’Iran chiede di fermare la vendita di armi ai “ gruppi terroristi”. Erdogan solidarizza con i britannici, ma lancia un nuovo attacco all’Europa.

 

Londra (AsiaNews) - La Chiesa cattolica in India è “profondamente addolorata” per l’orribile tragedia che ha colpito ieri a Westminster, nel cuore di Londra, nel Regno Unito; un “attacco terroristico” che ha causato una “insensata perdita di vite umane”. È quanto afferma ad AsiaNews il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana e presidente Fabc, commentando l’attentato di ieri nei pressi del Parlamento. “La Chiesa - sottolinea il porporato - prega per le famiglie delle vittime e per quanti sono rimasti feriti in questo atto disumano di violenza. E possa Dio concedere loro pace, forza e consolazione”.

Secondo le indicazioni fornite dal card. Gracias domani la Chiesa in India, in occasione del Venerdì di Quaresima, pregherà “per le vittime e le famiglie”, perché “la compassione di Dio possa scendere su di loro”. Verranno rivolte inoltre preghiere per l’attentatore e quanti sono attirati da ideologie estremiste, perché “la misericordia di Dio possa toccare” i loro cuori. Infine, i vertici della Conferenza episcopale invitano ad accantonare “idee di vendetta” e auspica che “nessuno si faccia portatore di odio e di distruzione”.

Intanto in queste ore le autorità hanno aggiornato il bilancio dell’attacco, con una stima al ribasso. Secondo quanto riferisce Mark Rowley, comandante dell’unità anti-terrorismo britannica, le vittime in totale sarebbero quattro, compreso l’assalitore, e non cinque come annunciato in un primo momento. I morti, aggiunge, sono una donna di circa 40 anni, un uomo sulla cinquantina e il poliziotto di 48 anni colpito all’ingresso del Parlamento. Almeno 29 i feriti ancora in ospedale.

Fra i primi a esprimere cordoglio e vicinanza i leader di Francia e Germania, che nell’ultimo anno hanno registrato attacchi analoghi perpetrati da “lupi solitari” ispirati al terrorismo internazionale di matrice islamica. Il presidente francese Francois Hollande ha espresso “piena solidarietà” al popolo britannico, aggiungendo che il problema terrorismo “riguarda tutti noi”. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che il suo pensiero va “ai nostri amici britannici e a tutto il popolo di Londra”. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha voluto chiamare la premier britannica Theresa May per offrire le condoglianza personali e del popolo americano. L’inquilino della Casa Bianca ha assicurato “piena collaborazione e sostegno” del governo Usa per catturare i responsabili e i loro complici, “assicurandoli alla giustizia”.

Incontrando il Primo Ministro australiano a Canberra, dove si trova in visita ufficiale, il premier della Cina Li Keqiang ha “espresso le condoglianze” all’omologo britannico e “condannato” con forza il terrorismo, contro il quale è “necessario battersi” senza esitazione né tregua. Vicinanza ai feriti e solidarietà alle vittime e alle loro famiglie giungono anche dalla Russia, per bocca della portavoce al ministero degli Esteri Maria Zakharova. “Non facciamo divisioni in categorie del terrorismo - ha aggiunto - che consideriamo in assoluto una malvagità. Al momento, come sempre avviene in questi casi, i nostri cuori sono uniti a quelli del popolo britannico”. In una nota il ministero degli Esteri di Singapore manifesta “solidarietà” con il Regno Unito “in questo momento difficile”. Vicinanza anche dai vertici del Qatar, che condannano la violenza “in ogni sua forma” e invitano il governo di Londra a prendere “tutte le misure necessarie” atte a garantire la “sicurezza” del Paese. Ira e shock per l’attacco vengono espressi dal portavoce del governo del Giappone Yoshihide Suga, il quale ribadisce “la piena unità” con il popolo britannico.

Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità della Palestina, offre le proprie condoglianze alla May e definisce l’attentato un atto di “terrore”, aggiungendo che i palestinesi sono uniti al popolo britannico in questi tempi difficili. Anche il consiglio della Cooperazione del Golfo “condanna l’attacco”, che definisce “crimine raccapricciante che contraddice tutti i valori etici e umani”. L’Iran condanna l’attacco “terrorista” di Londra ed esprime la sua “solidarietà alle famiglie delle vittime”. In una nota il portavoce del ministero degli Esteri Bahram Ghassemi rilancia l’invito “a tutti i Paesi” perché formino “una vasta coalizione internazionale per lottare contro il terrorismo” ed esorta l’Occidente a interrompere la “politica dei due pesi e delle due misure contro questo fenomeno”. E per fermarlo, conclude, è necessario “impedire la vendita di armi ai gruppi terroristi”.

In un periodo di crisi e tensione con il Vecchio Continente, anche il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan afferma di condividere “il dolore” e manifesta “solidarietà” al popolo britannico e al suo governo “nella lotta al terrorismo”. In precedenza il leader turco aveva lanciato un nuovo attacco all’Europa, affermando che “gli europei potranno non essere in grado di camminare in sicurezza per le strade del mondo” se l’Europa “continua in questo modo”.

 

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