16/12/2024, 08.45
KAZAKISTAN
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La 'moda animalesca' che fa discutere anche Astana

di Vladimir Rozanskij

Un gruppo di parlamentari kazaki chiede provvedimenti contro il "Furry Fandom", un fenomeno che vede gruppi di giovani andare in giro travestiti da animali teorizzando che quella sia la vera espressione della loro personalità. In un'inchiesta di Currentime i loro racconti e le accuse di chi sostiene che siano "un problema per la società". 

Almaty (AsiaNews) - Da tempo in Russia si cercano misure per limitare o eliminare la moda dei “quadroberi”, gli uomini a quattro zampe che si travestono da animali, un gioco apparentemente innocuo ma considerato dalle autorità statali ed ecclesiastiche come una grave violazione dei “valori morali tradizionali” e un pernicioso influsso occidentale. Ora anche in Kazakistan si diffonde sempre più la mascherata animalesca, soprattutto nella variante del Furry Fandom, la “favoletta pelosa” incentrata su personaggi animaleschi antropomorfi, che rielabora immagini popolari dei cartoni animati o videogiochi, e si preannunciano misure repressive.

Un’inchiesta di Currentime ha cercato di comprendere le motivazioni di quanti si fanno trascinare in questo tipo di sceneggiate. Il giovane Erlan di Almaty nella vita lavora come specialista informatico presso una banca del Kazakistan, ma preferisce farsi chiamare con il nome del personaggio da lui scelto, il procione Racoon, e si fa intervistare con il costume da lui stesso preparato che a suo dire “non rappresenta un alter ego, è un completamento della mia personalità”.

Per diventare parte di questa comunità di esseri fantastici, non è sufficiente trovarsi un costume da animale: bisogna descrivere il proprio eroe, dargli un nome e una personalità che non può essere solo la copia di un fumetto, e quindi si può preparare la maschera. Un costume furry costa intorno ai 200 dollari, e molti si limitano alla parte del volto, magari aggiungendo le zampe e la coda. Come spiega Racoon, “mi sono appassionato a questa tematica, leggendo molte storie, la ritengo una modalità davvero creativa per esprimere la mia anima”. Il costume da procione è stato preparato con l’aiuto di un’amica pittrice, e ogni giorno lo completa con varie parti di cucitura.

I quadroberi kazachi amano passeggiare in gruppi mascherati e organizzare feste a tema, diventando sempre più disinvolti di fronte alle riprese delle videocamere e vincendo le proprie ritrosie e timidezze. Ad Almaty sono ormai diversi anni che la moda ha preso piede, anche se i primi furries sono apparsi in America ancora negli anni Ottanta. La differenza con i quadroberi sta nella scelta antropomorfica, senza imitare i movimenti a quattro zampe e le eccentricità dei vari animali.

Al parlamento di Astana l’argomento è diventato una questione da discutere in vista di possibili misure restrittive. Il deputato Daulet Mukaev è intervenuto affermando che “la cosa peggiore è il trauma psicologico che i ragazzi subiscono da questa moda, smettendo di essere veramente umani e sfuggendo così dai problemi reali”, citando un proverbio russo-kazaco per cui l’uomo “non è belva a cui sparare, non è mucca da tagliare”, e si mette in guardia dal pericolo di “perdere un’intera generazione”. Si richiamano tutti gli organi competenti a cercare le opportune soluzioni, perché “non è un problema solo dei genitori, ma di tutta la società e di tutto lo Stato”.

Negli appelli dei parlamentari al governo affinchè intervenga, non si distinguono i quadroberi dai furry, cosa del resto non semplice per gli adulti delle istituzioni. I giovani di Almaty esprimono la loro preoccupazione per le possibili forme di repressione e pubblico ludibrio a cui si vuole sottoporli, ritenendo di non costituire alcun tipo di minaccia per la società.

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