L'eco delle proteste sul rimpasto ai vertici dell’Ufficio per Macao e Hong Kong
Osservatori indicano i mesi di disordini nell’ex colonia britannica come causa principale del cambio. Il nuovo direttore Xia Baolong ed il suo vice sono “uomini del presidente”. Durante il mandato a segretario del Partito del Zhejiang, Xia ha lanciato una campagna di distruzione di croci e chiese.
Pechino (AsiaNews) – Cambio al vertice dell’Ufficio per gli Affari di Macao e Hong Kong: stamane Pechino ha degradato l’attuale direttore, Zhang Xiaoming, a vicedirettore con delega agli Affari correnti. Sempre oggi i media di Stato hanno annunciato che al suo posto il governo cinese ha scelto Xia Baolong (foto), vicepresidente e segretario generale della 13ma Conferenza politica consultiva del popolo cinese (Cpcpc).
Secondo osservatori, la scioccante rimozione di Zhang Xiaoming dai vertici dell’Ufficio per gli Affari di Macao e Hong Kong annuncia “un controllo più diretto” da parte del presidente Xi Jinping sui due territori. Molti considerano l’arretramento di Zhang una punizione per i mesi di disordini a Hong Kong, iniziati con le proteste di piazza contro il controverso disegno di legge sull’estradizione.
In base alle nuove direttive, i capi degli Uffici di collegamento del governo centrale ad Hong Kong e Macao – Luo Huining and Fu Ziying – serviranno anche come vicedirettori sotto Xia. Luo Huining era stato nominato solo il mese scorso in sostituzione di Wang Zhimin. Analisti politici non sono sorpresi dalle nomine così ravvicinate di Xia e Luo: negli ambienti di Partito, i due sono considerati “uomini del presidente” Xi Jinping.
Il 67enne Xia ha iniziato la sua carriera politica nella Lega della Gioventù comunista. Ha servito come vicesindaco di Tianjin (1997-2003), governatore (2011-2012) e segretario del Partito comunista della provincia di Zhejiang (2012-2017). Xia ha lavorato nel Zhejiang dal 2003, e per quattro anni ha lavorato a stretto contatto con Xi Jinping, l’attuale presidente cinese, quando questi era segretario del Partito nella provincia.
Durante il mandato a segretario del Partito nel Zhejiang, in nome di esigenze urbanistiche Xia ha lanciato una campagna di distruzione delle croci e di demolizione delle chiese, durata tre anni. Tra la fine del 2013 e l’aprile 2016, sono state rimosse e colpite circa 1500 chiese, in maggioranza protestanti. Alcune decine di pastori e di fedeli laici che avevano voluto difendere le loro croci sono stati arrestati, minacciati e processati. Le autorità hanno anche processato e condannato gli avvocati che difendevano le comunità cristiane.
28/02/2020 08:33
27/08/2019 10:40