L'assistenza giapponese alla sanità del Tagikistan
Da trent'anni Tokyo concentra su ospedali e dispositivi mobili di pronto soccorso gli aiuti allo sviluppo per Dušanbe. Interventi che in alcune zone hanno portato a miglioramenti sensibili. Ora l'obittivo e portare entro il 2030 tutto il Tagikistan agli standard minimi di assistenza sanitaria fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Dušanbe (AsiaNews) - L’ambasciata del Giappone a Dušanbe, insieme all’agenzia giapponese per la cooperazione internazionale (Jica), ha organizzato un tour per giornalisti per mostrare i progetti per il miglioramento del sistema sanitario in Tagikistan. È infatti grazie al sostegno di Tokyo che le istituzioni sanitarie regionali tagiche riescono ad ottenere attrezzature più moderne e adeguate, spesso senza analogie con quelle in uso normalmente nel Paese.
Nell’ospedale centrale della città di Vakhdat, ad esempio, è stato installato da poco un video-gastroendoscopio, e il chirurgo endoscopista Radžab Zajniddinov ha spiegato quanto questo attrezzo abbia facilitato il suo lavoro e la cura dei pazienti: “Se prima gli abitanti locali erano costretti a rivolgersi agli istituti di Dušanbe per la diagnosi, dal 2020 grazie all’aiuto dei giapponesi abbiamo cominciato a dare delle risposte anche qui da noi”. L’endoscopio con la videocamera permette di analizzare le condizioni dei gruppi organici interessati, con una raccolta dettagliata dei dati.
Zajniddinov aggiunge che “le cause più frequenti per utilizzare il video-endoscopio sono i sanguinamenti dal naso, il naso intasato, i sospetti di sinusite, polipi o corpi estranei, problemi a inghiottire e il peggioramento dell’udito”. Secondo i medici di Vakhdat, ogni giorno arrivano 10-15 pazienti con questi sintomi non soltanto dalla città, ma anche dalle provincie adiacenti. Tutta la procedura diagnostica viene trasmessa attraverso la videocamera, e anche i parenti degli ammalati possono osservare tutto quanto attraverso i monitor. Nel 2021 l’ambasciata del Giappone ha messo a disposizione di questo ospedale attrezzature per oltre 89 milioni di dollari.
I giornalisti hanno quindi visitato l’ospedale di Dangara, dove pure con l’intervento giapponese c’è stato un grande rinnovamento delle strutture, soprattutto con la consegna da parte dell’Jica di uno scanner portatile a ultrasuoni, oltre ad altre attrezzature simili, letti per la rianimazione, autoclavi e macchine portatili a raggi X. Inoltre sono arrivati anche tre furgoni di pronto soccorso, con tutti i mezzi necessari per gli interventi sul campo, una donazione che ha cambiato la situazione rendendo efficace l’aiuto sanitario su un territorio difficile da seguire. Anche per le ambulanze il Giappone ha stanziato oltre 5 milioni di dollari, consegnandone già quasi un centinaio in tutto il Tagikistan.
Nella capitale Dušanbe i rappresentanti della stampa hanno potuto conoscere un grande progetto di perfezionamento delle strutture sanitarie nel centro medico nazionale Šifobakš, dove sono stati predisposti 42 nuovi macchinari per un totale di 6,5 milioni di dollari. Un apparato che non ha analoghi in tutto il Tagikistan è un litotritore a distanza, per la procedura della frantumazione e riduzione dei calcoli in modo da agevolarne l’eliminazione senza interventi chirurgici, liberando il paziente in giornata.
Il dirigente della Jica in Tagikistan, Seizo Imai, ha osservato che tutti questi progetti sono un chiaro esempio di collaborazione positiva dei governi, per lo sviluppo sociale di un Paese ancora molto arretrato in tanti campi come quello della medicina. “Stiamo lavorando insieme al governo di Dušanbe dal 1993 – ha ricordato Imai – e la priorità è sempre andata agli interventi per il sistema sanitario”. Egli ritiene che le risorse umane siano altrettanto importanti di quelle tecnologiche, e quindi i partner giapponesi svolgono regolarmente dei corsi di aggiornamento per gli specialisti del settore.
L’intenzione dei giapponesi è di allargare ulteriormente la collaborazione con il governo e con tutte le istituzioni interessate del Tagikistan, per raggiungere gli standard di assistenza complessiva per tutta la popolazione (Uhc) grazie alla realizzazione di una strategia nazionale globale entro il 2030 per la cura della salute di tutti i cittadini del Paese.
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