L'Egitto condanna all'ergastolo il leader dei Fratelli musulmani, ma libera su cauzione uno dei leader "laici" pro-democrazia
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Mano pesante della giustizia egiziana per il leader dei Fratelli musulmani, condannato a 25 anni di prigione, ma leggera per uno dei principali attivisti pro-democrazia, rilasciato su cauzione, dopo che in precedenza si era visto affibbiare 15 anni di galera.
Ieri un tribunale ha inflitto l'ergastolo (che in Egitto corrisponde a 25 anni di prigione) a Mohamed Badie, leader dei Fratelli musulmani e ad altri 14 imputati, accusati di omicidio e incitamento alla violenza nel luglio 2013. Badie, 71 anni, ha già subito due condanne all'ergastolo e una condanna a morte, insieme con altri 182 imputati.
Ma oltre alle vicende giudiziarie, i Fratelli musulmani si trovano ad affrontare anche la decisione del Qatar di allontanare dal Paese i leader del loro braccio politico, il Partito giustizia e libertà, finora ospitati e protetti. La decisione dell'emirato, resa nota da un esponente della Fratellanza, è giunta in seguito alle forti pressioni degli altri Paesi della regione, in primo luogo Egitto e Arabia Saudita.
Per i Fratelli musulmani si starebbe però aprendo la possibilità di una nuova accoglienza. Secondo la stampa turca, il presidente Tayyip Erdogan si sarebbe detto disposto a dare loro ospitalità.
Tornando in Egitto, un altro tribunale ha deciso il rilascio su cauzione di Abdul Fattah (NELLA FOTO), attivista democratico e blogger. L'uomo, uno dei leader della Primavera egiziana "laica" contro l'allora presidente Mubarak, era stato condannato a 15 anni per aver violato la legge contro le manifestazioni di protesta e per aver aggredito un agente.
Fattah, in attesa dell'appello, dovrebbe lasciare oggi il carcere.