L’ex tecnico nucleare israeliano Mordechai Vanunu ai domiciliari per una intervista
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale israeliano ha condannato l’ex tecnico nucleare e “gola profonda” Mordechai Vanunu a una settimana di arresti domiciliari. Il provvedimento dell’autorità giudiziaria è scattato ieri, in risposta all’intervista televisiva rilasciata dal 60enne, convertito al cristianesimo, condannato e incarcerato in passato con l’accusa di aver “danneggiato la sicurezza nazionale”. I giudici hanno punito l’uomo a oltre dieci anni dal rilascio di prigione, avvenuto nel 2004, dopo aver scontato i 18 anni di carcere comminati al momento della sentenza.
Secondo quanto ha riferito la radio dell’esercito israeliano, Mordechai Vanunu è stato fermato nella mattinata di ieri dopo l’intervista concessa la scorsa settimana all’emittente privata Channel 2, in violazione ai termini di scarcerazione. Il tribunale di Gerusalemme ha disposto il confino nella propria abitazione per sette giorni e il divieto di usare internet.
Vanunu, ex tecnico al Negev Nuclear Research Center di Dimona, è stato arrestato nel 1988 con l’accusa - a suo avviso mai provata - di alto tradimento e spionaggio, dopo aver divulgato dettagli sull’impianto al Sunday Times nel 1986. Egli ha passato 18 anni in prigione, di cui 12 in isolamento.
Convertito al cristianesimo con il nome John Crossman, l’uomo ha sposato la teologa Kristin Joachimsen lo scorso maggio. La coppia ha pronunciato i voti nella chiesa luterana del Redentore a Gerusalemme. La moglie è docente alla School of Theology di Oslo. Oltre al divieto di viaggiare all’estero, se vuole uscire di casa Vanunu ha l’obbligo di informare le autorità 48 ore prima. Può parlare con cittadini stranieri, ma solo una persona alla volta, per non più di 30 minuti, in un luogo pubblico.
Nell’intervista della scorsa settimana, censurata dai militari come riferiscono fonti di Channel 2, egli ha detto di non aver più segreti da rivelare e che vuole solo unirsi alla moglie, sposata tre mesi fa, in Norvegia. Lei è la sola “ad avere un salario”, ha aggiunto, e non può vivere qui. “Voglio solo iniziare a vivere - conclude - con mia moglie”.
Israele è la sola nazione del Medio oriente a disporre di arsenale nucleare, sebbene non vi siano informazioni ufficiali sulla tipologie e il numero delle testate atomiche. Il governo, che ha sempre mantenuto un silenzio assoluto in materia, si è anche rifiutato di sottoscrivere il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari o di autorizzare ispezioni internazionali all’impianto di Dimona, nel deserto del Negev, nel sud di Israele.