Kuwait, la Corte suprema condanna deputati dell'opposizione e attivisti
Gli imputati colpevoli per l’assalto al Parlamento nel novembre 2011, durante le rivolte della Primavera araba. In cella per 42 mesi due parlamentari dell’opposizione e altri sei ex deputati. Gli imputati non potranno ricoprire incarichi pubblici in futuro. Il processo appena concluso fra i più seguiti e pubblicizzati del Paese.
Kuwait City (AsiaNews/Agenzie) - La Corte suprema del Kuwait, massimo organismo giudicante del Paese arabo, ha condannato ieri due parlamentari dell’opposizione tuttora in carica e altri sei ex deputati a 42 mesi di prigione. I giudici hanno riconosciuto colpevoli gli imputati per aver assaltato il Parlamento e attaccato la polizia nel novembre 2011, nel contesto dei moti di piazza della Primavera araba. Per gli stessi reati la Corte suprema ha condannato anche cinque attivisti dell’opposizione.
L’assalto notturno al Parlamento nel novembre 2011 si inseriva nel solco delle proteste contro l’allora Primo ministro Sheikh Nasser Mohammed al-Sabah, accusato dagli oppositori di corruzione e tangenti per milioni di dollari. All’epoca un migliaio di persone avevano preso d’assalto il palazzo nella capitale Kuwait City, sfondando le porte e violando la sala principale per pochi minuti. In seguito alle proteste, l’allora capo del governo - un membro della famiglia Al-Sabah, al potere nel Paese - ha deciso di rassegnare le dimissioni.
Un altro ex parlamentare e due attivisti sono stati condannati a due anni di prigione. A questo si aggiunge il proscioglimento di 17 persone. Una parte degli imputati è stato condannato in contumacia. Infine, i giudici hanno riconosciuto colpevoli altri 34 attivisti per l’assalto in Parlamento, ma non sono state emesse sentenze di condanna al carcere.
Analisti ed esperti definiscono il processo che si è appena concluso fra i più famosi e pubblicizzati della storia del Paese. Fra i condannati spiccano i nome dell’ex parlamentare Mussallam al-Barrak e dei deputati in carica Waleed al-Tabtabai e Jamaan al-Harbash. Barrak è stato rilasciato di prigione nell’aprile 2017 dopo aver scontato due anni di carcere per aver insultato l’emiro del Kuwait Sheikh Sabah al-Ahmad Al-Sabah.
Le persone condannate non potranno più concorrere per ricoprire incarichi pubblici in futuro.
Il parlamento del Kuwait, nazione del Golfo ricca di petrolio, è stato disciolto almeno sette volte dal 2006 a causa di lotte interne e scontri fra governo e opposizioni.