Kuala Lumpur: in piazza contro il premier, accusato di corruzione. Najib respinge l’ipotesi di dimissioni
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Il premier malaysiano ha respinto con forza l’ipotesi di dimissioni avanzate dai manifestanti nel fine settimana nel corso di imponenti manifestazioni di piazza e, in occasione della Giornata di festa nazionale, rilancia l’obiettivo di unità. Oggi il governo ha voluto dare una prova di forza, presenziando agli eventi promosso per la festa di “Hari Merdeka”, che celebra l’indipendenza della Federazione dai colonialisti britannici nel 1957. A guidare i festeggiamenti il Primo Ministro Najib Razak, finito al centro di uno scandalo corruzione di centinaia di milioni di dollari.
Alla base della controversia gli abusi nella gestione del fondo strategico chiamato “1MDB”, creato dallo stesso premier nel 2009 appena salito al potere, e una donazione di svariati milioni di dollari fatta nel suo conto personale. Un’inchiesta pubblicata a luglio dal Wall Street Journal ha rivelato che sono stati depositati circa 700 milioni di dollari in un conto privato riconducibile al Primo Ministro. Secondo l’agenzia anticorruzione interna si tratterebbe di “donazioni” provenienti dal Medio oriente, di origine incerta e sui quali il capo dell’esecutivo dovrebbe fare chiarezza.
Per questo nel fine settimana decine di migliaia di persone hanno invaso le strade della capitale, invocando a gran voce le dimissioni del premier che avrebbe sottratto denaro pubblico. Secondo i dati forniti dalla polizia sarebbero circa 25mila i cittadini scesi in piazza; fonti vicine all’opposizione parlano di almeno 300mila manifestanti.
Intervenendo alle celebrazioni per l’Indipendenza, il premier Najib ha affermato che le proteste organizzate nel week-end “non sono il modo giusto per far sentire la propria voce in un Paese democratico”. Egli ha inoltre aggiunto che tutto il resto della nazione, ovvero quanti non hanno partecipato alle manifestazioni di piazza, sono a favore del governo e del suo operato.
A guidare la protesta l’ex premier - ed ex alleato di ferro dell’attuale capo dell’esecutivo - Mahathir Mohamed, presente alla manifestazioni di protesta di ieri a Kuala Lumpur. Egli ha guidato il Paese dal 1981 al 2003 ed è una personalità di primo piano nel contesto politico e istituzionale. Egli ha affermato che Najib è inadatto a ricoprire il proprio ruolo e va “rimosso” con una “prova di forza” da parte della popolazione.
In realtà, pur a fronte di numeri contrastanti vi è un dato certo relativo alle manifestazioni del fine settimana: i leader della protesta non sono finora riusciti a conquistare il sostegno dei membri dell’etnia Malay, maggioranza nel Paese, a dimostrazione del fatto che lo scandalo non ha intaccato la base elettorale del premier. Come riferiscono gli stessi leader del gruppo pro-democrazia Bersih, il corteo era dominato da esponenti di etnia cinese che, negli ultimi anni, si sono allontanati sempre più dal partito di governo.
La coalizione guidata dal Primo Ministro, il Barisan Nasional, governa la Malaysia sin dall’indipendenza 58 anni fa. Tuttavia, il sostegno generale ha registrato un netto calo durante le ultime elezioni e il fronte critico interno ha lanciato a più riprese accuse di arroganza.
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